29 settembre 2005

E' nera. Le incidono una svastica sul braccio

BIELLA -Prima l'hanno picchiata. Poi le hanno inciso una svastica su un braccio con una pietra, nel Biellese, perché è nera di pelle. La vittima è una ragazzina di 13 anni - come spiega un articolo del quotidiano La Stampa - ed è figlia di una nordafricana e di un italiano scomparso di recente. I tre aggressori, ancora in libertà, dovrebbero essere però già stati identificati dai carabinieri. Sono più grandi della vittima, tra i 15 e i 17 anni, e l'avevano nel mirino già da alcune settimane. La seguivano per strada, le gridavano «negra, non sei una di noi».

L'AGGUATO FUORI DA SCUOLA - Il branco razzista ha aspettato la sua nemica fuori dalla scuola media, a Tollegno, piccolo centro alla periferia di Biella dove abitano 2700 persone, tra le quali un'ottantina di extracomunitari, tra adulti e bambini. Prima hanno preso la studentessa, che frequenta la terza media, a calci e pugni poi, quando è caduta a terra, l'hanno tenuta ferma e le hanno tracciato una svastica con una pietra aguzza su un braccio.

LA DENUNCIA -Al pronto soccorso di Biella l'hanno medicata e hanno consigliato alla madre di sporgere denuncia. Così è stato fatto e i carabineri avrebbero già individuato i piccoli neonazisti. Nessuno dei tre sarebbe di Tollegno. Per i loro raid in difesa della razza arrivavano dalla vicina Biella.

Fonte: www.corriere.it

28 settembre 2005

Misteriosa chiusura della WinMX Peer Network

WinMX ha esordito come semplice client OpenNap in un tempo in cui Napster e Scour dominavano la scena P2P. Quando Napster e Scour furono spazzati via da Internet, l'importanza di WinMX cominciò a crescere velocemente. Si reinventò da un semplice client OpenNap fino a diventare la rete P2P leader dei suoi giorni.Durante il periodo del suo splendore, WinMX, sviluppato dalla FrontCode Technologies, mise in ombra la defunta rete di Napster non solo come disponibilità di risorse ma anche come popolazione, utenza e fan. Durante la metà del 2002 la sua popolazione aveva raggiunto gli 1.5 milioni di utenti simultanei. Con una community attiva piena di forum di utenti indipendenti ed un solido sviluppo sembrava che nulla potesse fermare questa rete. Poi è accaduto qualcosa di misterioso. Dal Luglio 2003 al Luglio 2004 non ci furono più aggiornamenti di WinMX - niente per migliorare l'architettura di rete, le code che aumentavano sempre di più o migliorare qualche altro aspetto del programma. Poi a Luglio 2004 dopo quasi un anno di frustrazione, la FrontCode rilasciò quella che molti percepirono una semplice versione correttiva. La versione 3.53 fece veramente poco con quel suo 'upgrade maggiore della componente di chat e altri miglioramenti minori. Quelle erano le ultime notizie che avrebbe udito su una versione stabile di WinMX. Slyck.com si è mantenuto in contatto con Kevin Hearn che dichiarò che il lavoro sarebbe continuato su una presunta e mai vista versione 4.0. Durante la prima parte dell'estate il Sig. Hearn disse che qualcosa si sarebbe vista per fine 2005.Tuttavia pochi giorni fa è entrato in scena un nuovo attore che sembra abbia scombussolato nuovamente le cose. Il 13 Settembre 2005, WinMX ha ricevuto una lettera (insieme ad altre 6 aziende P2P) dalla RIAA (associazione discografici Americana). Nella lettera si intimava di fermare le attività di violazione ed offriva loro la possibilità di raggiungere un compromesso invece di andare in tribunale. Come la decisione di Alberto Treves di rilasciare il codice di Ares Galaxy o di Sam Yagan (edonkey) di unirsi alla DCIA, ogni mossa presa da uno sviluppatore P2P la si è immediatamente legata alle lettere inviate dalla RIAA. E' questo il caso della FrontCode Technologies? O dovremmo dire della WinMX Technology Associates?Al momento la homepage WinMX.com, la homepage della FrontCode.com, la rete WinMX PNP Network e tutte le sue host cache sono offline. E' impossibile connettersi alla rete e coloro che sono online su WinMX lo resteranno fino a quando il suo supernodo (connessione primaria) non si disconnette. Questa è la fine di WinMX?Dovremo solo attendere le prossime ore. E' interessante notare che se si esegue un whois DNS su 'WinMX.com' il risultato mostra che la proprietà del sito è di una certa 'WinMX Technology Associates' non più la FrontCode come in passato. E' ancora più interessante osservare che il dominio ora on si localizza più a Toronto nel Canada ma a Port Villa, Vanatu (isoletta nel Pacifico). Molti ricorderanno come Sharman Networks seguì una strada simile. FrontCode.com è registrata ancora in Canada. Kevin Hearn, che è solitamente sempre disponibile a commentare sulle pagina di Slyck.com, non ha risposto a diverse domande da alcune settimane.Forse è ancora presto per dire che è arrivata la fine per la rete WinMX Peer Network, ma occorrerà del tempo per comprendere questi misteri.

Basta cliccare sul link sottostante per accorgersi che WinMx potrebbe ritornare a funzionare tranquillamente anche senza il supporto della FrontCode.

Fonte: www.winmxitalia.it

27 settembre 2005

Calissano non risponde, arresto convalidato


GENOVA - L'arresto di Paolo Calissano è stato convalidato dal gip Elena D'Aloiso. L'attore era stato arrestato domenica sera per detenzione a fini di spaccio e soprattutto per la morte della ballerina brasiliana Ana Lucia Bezerra Bandeira. Calissano in mattinata si è avvalso della facoltà di non rispondere perché «la mia condizione fisica ora non mi permette di parlare». Il magistrato ha disposto l'invio dell'attore al reparto detenzione dell'ospedale San Martino per eventuali trattamenti terapeutici.

PERIZIA - Intanto, il pubblico ministero Silvio Franz ha disposto la perizia sulla droga sequestrata a casa di Calissano e ha chiesto una comparazione tra la cocaina trovata dentro una custodia da sigaro e le tracce rinvenute nell'appartamento di Via Boselli. Ana Lucia Bezerra Bandeira, 31 anni, madre di due figli, era stata trovata priva di vita nell'appartamento dell'attore, nel quale si era svolto un festino a base di cocaina.

Fonte: www.corriere.it

Vi rendete conto?!Il "signor" Calissano si avvale anche della facoltà di non rispondere,va bene che ci sarebbe poco da dire e che gente così dovrebbe solo vergognarsi. Spacciare droga per incassare più soldi,manco fosse un poveraccio.Vergogna!

24 settembre 2005

Nuovo blog


Finalmente il nuovo blog è pronto,con delle novità rispetto al precedente.Inserita anche una nuova sezione in "Galleria foto",ovvero "Personaggi di Isernia".

Nuovo blog

Ecco il nuovo blog,è in corso di aggiornamento,tra non molto ritornerà tutto come prima.A presto...

23 settembre 2005

Ecco la guida per eludere la censura


PARIGI - In gran parte del mondo la censura ha ancora una forte presa sulla società: negli ultimi anni, sebbene la tecnologia abbia ristretto le distanze e le persone riescano a comunicare tra loro anche a migliaia di chilometri, la censura in Stati come la Cina e l'Iran riesce ancora a controllare la libertà d'espressione. Giovedi, «Reporter senza frontiere», ha presentato la «Guida per Bloggers e iCyber-dissidenti», un phamplet di 87 pagine, denso d'informazioni su come produrre blog di successo e soprattutto su come eludere la censura. La guida è stata presentata alla «Apple Expo computer show» di Parigi.

LIBRO - Numerosi esperti di Internet hanno partecipato alla stesura di questo libro, tra cui il giornalista americano Dan Gillmor, i reporter francesi di http//pointblog.com e molti bloggers di tutto il mondo. La Guida pratica dei blogger e dei cyberdissident sarà disponibile in libreria a 10 euro. Ma chi vive in paesi lontani e autoritari potrà scaricarla, in cinque lingue (francese, inglese, cinese, arabo e persiano) dal sito di Reporters sans frontiers http//www.rsf.org .

INDIPENDENZA - «I bloggers, nei paesi in cui vige la censura e i media tradizionali vivono all'ombra del potere, sono i soli veri giornalisti», scrive Julien Pain, capo della sezione internet di «Reporter senza frontiere» nell'introduzione della guida. «Sono i soli a pubblicare un'informazione indipendente e rischiano di scontrarsi con il governo e a subire l'arresto».

CARCERE - Arash Sigarchi, che ha partecipato alla stesura della guida, è stato in carcere 14 anni per aver «postato» un messaggio online nel quale criticava il regime Iraniano. Un altro autore, invece, ha creato un blog anonimo dopo che il re Gyanendra ha preso il potere in Nepal a febbraio. Tra le indicazioni che si trovano nella guida ci sono i migliori software che permettono ai blog di non essere intercettati, i diversi linguaggi da usare quando si è connessi e si chatta e come far diventare i blog interattivi. Inoltre numerosi dettagli permettono di salvaguardare l'anonimato usando pseudonomi e aiutano a cancellare anche le tracce più piccole che rimangono sul proprio computer.

YAHOO - La pubblicazione di questa guida avviene due settimane dopo la vicenda che ha portato in carcere un giovane cinese che aveva inviato informazioni riservate del governo cinese a un amico in America. Il giovane è stato tradito da Yahoo e l'associazione Giornalisti senza frontiere ha lanciato una severa campagna contro il motore di ricerca americano. «Sapevamo che Yahoo collaborava con il governo cinese - dice l'organizzazione, adesso sappiamo anche che è un informatore della polizia locale».

CENSORI - La Cina è diventato il Paese leader della censura. L'associazione accusa non solo Yahoo, ma anche tante corporations americane che «prediligono il mercato alla libertà d'espressione». Oggi sono 75 i cyber-dissidenti in prigione per aver inviato notizie indipendenti attraverso internet e alcuni di loro sono stati condannati a pene che superano i 10 anni di carcere. Gli altri principali Stati censori sono il Vietnam, l'Iran, Tunisia, Cuba, l'Arabia Saudita e l'Uzbekistan. Ma «Reporter senza frontiere» è certa che il nuovo phamplet darà loro filo da torcere.

Arriverà anche in Italia? Chi lo sa?!

www.corriere.it

22 settembre 2005

Sei intercettato? Per scoprirlo digita «08»

MILANO - Vuoi sapere se il tuo telefono cellulare è sotto controllo? Digita «08» e invia la chiamata. E se a rispondere dall'altra parte sono i carabinieri, allora vuol proprio dire che le tue conversazioni sono ascoltate. La leggenda metropolitana circola da tempo nel web, ma la vicenda delle intercettazioni legate al caso Bankitalia-Antonveneta e la nuova legge che il governo ha studiato per limitare il ricorso ai controlli sulle utenze l'hanno fatta tornare di attualità. Ma, per quanto suggestiva, è appunto solo una leggenda metropolitana.

LA VERIFICA - Alcuni modelli di telefonino consentono effettivamente un contatto diretto con l'Arma digitando la sequenza indicata, ma le intercettazioni non c'entrano proprio nulla. Anche perché sarebbe quantomeno bizzarro che le forze dell'ordine lasciassero all'intercettato la possibilità di verificare l'esistenza di controlli - che per ragioni di indagine dovrebbero ovviamente restare riservati - sulla sua utenza. E oltretutto il giochino non funziona con tutti i telefoni.

«PRONTO CARABINIERI» - Si tratta in realtà di un dispositivo adottato da alcune case produttrici che inseriscono di default il 112 come chiamata di emergenza. Lo «08», in certi modelli, è già predisposto come chiamata rapida per il pronto intervento e, in generale, qualunque apparecchio è in grado di collegarsi direttamente con i carabinieri. Succede ad esempio digitando un qualsiasi tasto dopo avere rimosso la sim card. «Il 112 - spiegano alla centrale operativa del comando milanese di via Moscova - è il numero standard delle emergenze in Italia e alcuni cellulari sono già programmati per attivarlo con qualunque tasto. In questo modo anche una persona in fin di vita o in difficoltà può far partire la richiesta di soccorso senza dover digitare il numero esatto».

UTENTI ALL'OSCURO - Ma non tutti i telefoni sono abilitati a questo tipo di funzione e gli stessi utenti non sanno, nella maggior parte dei casi, della possibilità di effettuare queste chiamate di emergenza. Non solo: il meccanismo è oscuro anche ai call center delle case produttrici di telefono che, interpellati sulla vicenda, hanno risposto di non essere a consocenza di casi simili. Qualcuno ha parlato di possibile difetto del singolo apparecchio («strano che l'utente non si sia rivolto ai nostri centri assistenza»), altri hanno rimandato la questione ai gestori delle linee. Ma Telecom Italia Mobile precisa di non avere alcun ruolo: «Una volta digitato 08 - spiegano dall'ufficio stampa - la centrale telefonica si aspetta altri numeri perché considera quelle due cifre come l'inizio di un prefisso». Qualche azienda produttrice ammette che effettivamente alcuni modelli sono predisposti con la chiamata d'emergenza sullo 08, ma si tratta spesso di apparecchi con software ormai superati.

«BEPPE PENSACI TU!» - La leggenda del telefono sotto controllo, nel frattempo, sta facendo il giro della rete come una catena di Sant'Antonio e diventa protagonista di blog e forum di discussione. Qualcuno prova ad azzardare una risposta: «E' un difetto nel software del telefonino», «E' un metodo previsto dalle case per forzare la chiamata di emergenza, tutto normale». «Per controllare se si è sotto controllo il metodo è un altro: basta guardare l'Imei che appare sul display: se è diversa vuol dire che vi spiano». E c'è anche chi, nel corso di una discussione su intercettazioni e dintorni sul sito di Beppe Grillo, ha segnalato il caso e chiesto l'intervento del comico genovese: «Cosa vuol dire tutto questo? Beppe, pensaci tu».

SCHERZI E INSULTI - Che i telefonini senza scheda consentano comunque di chiamare il 112 è invece cosa ben risaputa a molti buontemponi che ne approfittano per fare segnalazioni fasulle o per insultare i militari che rispondono dall'altro capo, sapendo che senza la sim è praticamente impossibile essere rintracciati in tempo reale. Il risultato sono perdite di tempo da parte degli operatori al telefono e, in alcuni casi, uscite a vuoto delle pattuglie. Il giochino dello «08» è diventato anche occasione per burlarsi degli amici: «Dite loro che il telefono è sotto controllo e fategli fare la verifica - suggerisce Ivan78 su un forum online -: vedrete come se la faranno addosso appena dall'altra parte risponde il carabiniere». Un consiglio che forse in molti hanno già iniziato a seguire: «Chiamate di questo genere ne riceviamo spesso - confermano al 112 -. Ci chiedono se è vero che stiamo intercettando le loro chiamate». E la risposta? «Ovviamente è negativa».

Fonte: www.corriere.it

20 settembre 2005

Ancora sull’892892. Non è Telecom ma quasi.

Come ha fatto notare il buon Beppe Grillo, l’892 892 non è un servizio di Telecom Italia (TI), anche se guardando la pubblicità che ormai da giorni sta tartassando gli utenti, tutto farebbe pensare il contrario. Anche TI deve averla pensata così, tanto che ha citato Il Numero Italia srl (società a responsabilità limitata) di proprietà della società internazionale InfoNXX, per pubblicità ingannevole. InfoNXX ha subito risposto con una controdenuncia affermando che nei mesi scorsi gli operatori del 12/412 si sono dati molto da fare nel promuovere il nuovo numero di TI 892 412. Non è la prima volta che si assiste a delle schermaglie tra queste due società, infatti TI aveva intenzione di basare la propria campagna pubblicitaria sul nome “il numero” ma ha trovato sulla sua strada The Number UK, un concorrente che, non solo ha tradotto il proprio nome registrandolo come dominio ilnumero.it ma vi ha aggiunto anche tutti i domini 12xy.it che ha trovato liberi tra cui 1245.it e 1254.it che corrispondono ai numeri dei servizi di Tim e Telecom, tutto questo pochi giorni dopo la pubblicazione della delibera n.1/04/CIR che trattava la liberalizzazione dei servizi di informazione abbonati, cioè circa 1 anno fa, anticipando e tagliando la strada ai possibili concorrenti.Si potrebbe parlare di Cybersquatting e/o di Domain grabbing comunque sia di mezzi poco etici che sono andati a colpire anche Telecom Italia società di proprietà dell’altrettanto”etico” Tronchetti Provera. (http://www.antidigitaldivide.org/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=298 )

Si potrebbe dire che Telecom ha trovato pane per i suoi denti. Un punto di incontro tuttavia queste società lo hanno trovato cioè allineare le proprie tariffe a 0,03 euro/secondo, alla faccia della concorrenza, quindi per conoscere un numero si andrebbero a pagare più di NOVE euro (9,00 euro) considerando una chiamata di 5 minuti. I problemi per i consumatori non finiscono qui, infatti in molti casi le numerazioni 892 sono state disabilitate dagli utenti per risolvere o non incorrere in truffe, come i famigerati dialer. E mentre queste due “simpatiche” società si combattono con mezzi ai limiti della legalità chi difende lavoratori e utenti? Dove sono finiti i sindacati e dove sono i garanti che a parole mettono al centro del loro lavoro la difesa dei consumatori ma nei fatti non fanno niente?? Chi ha Autorizzato queste tariffe??
Perché non si sono poste delle regole a garanzia dei lavoratori quali: - adozione del contratto nazionale delle Tlc per i dipendenti; - utilizzo preferenziale di contratti a tempo indeterminato comunque non a tempo e con collaborazione autonoma; - investimento in progetti di formazione professionale;
invece, a parità di costi per il cliente finale la concorrenza verrà giocata tutta sul costo del lavoro e sulla flessibilità. Visto che nessuno sembra difendere noi utenti è meglio che cominciamo a difenderci da soli, lasciamo che l’892892 e 892412 si facciano pure la guerra per i loro interessi, a noi poveri utenti viene in soccorso, come al solito, la rete con una serie di servizi gratuiti.

Fonte: www.disinformazione.it

19 settembre 2005

«Matrimoni gay? No alla linea Zapatero»


ROMA - Dopo le polemiche che hanno agitato il centrosinistra, Romano Prodi torna a farsi sentire sul destino delle famiglie e delle coppie di fatto. Lo fa con una lettera pubblicata su Famiglia cristiana, nella quale la chiusura è abbastanza netta sui matrimoni gay. «Non ho mai sostenuto l'opportunità e la possibilità di matrimoni tra persone dello stesso sesso, né è mia intenzione proporre provvedimenti che mettano minimamente in discussione la famiglia», spiega.

NO ALLA LINEA ZAPATERO - E sulle unioni gay il Professore precisa ancora: «In tempi non sospetti ho pubblicamente dichiarato che ero contrario al loro riconoscimento nella forma del matrimonio e dell'unione coniugale. Nelle sedi nazionali e internazionali mi sono espresso pubblicamente perché si seguisse una linea diversa da quella seguita da Zapatero in Spagna. Questo non significa che anche nei casi di unioni tra persone dello stesso sesso non vi siano ingiustizie da sanare, affinché si abbia un completo rispetto delle scelte individuali che non possono essere socialmente discriminate».

FAMIGLIA E COPPIE DI FATTO - Nella missiva al settimale cattolico, il leader dell'Unione torna poi sulla proposta, criticata da Rutelli, di dar vita a dei Patti di solidarietà sociale (Pacs), per lamentare il fatto che gli siano state attribuite «posizioni non corrispondenti al mio pensiero e che ho giudicato offensive». «Ho sempre ritenuto che la famiglia fosse la prima più originaria e fondamentale comunitá naturale. E ciò si accorda con lo spirito attuale della nostra Costituzione repubblicana», argomenta il Professore. Che aggiunge: «Oggi lo sviluppo di nuovi modelli familiari e di nuovi modelli di convivenza, in particolare le unioni di fatto, ma anche le unionitra persone dello stesso sesso, interpella il legislatore, stretto tra l'esigenza di difendere e promuovere l'istituto familiare e la necessitá di fare i conti con tali trasformazioni e con i nuovi bisogni che da esse derivano. Nessuno vuole e può, non io certamente, conformare i nuovi modelli di convivenza all'istituto familiare».

Che ne pensate voi? Io sono d'accordo con il "Professore".

Fonte: www.corriere.it

18 settembre 2005

Roma: un milione per la Notte Bianca


ROMA - Alla fine, Roma ha vinto anche sulla pioggia. Nonostante gli acquazzoni che hanno bagnato a più riprese la lunga Notte Bianca, un milione di persone ha fatto l'alba per le vie della Capitale illuminata a festa.

MARATONA NOTTURNA - Ma per Veltroni la lunga maratona culturale è stata per la città anche un modo per «vincere la paura», in tempi resi cupi dalla minaccia del terrorismo. Poco dopo le 7 il sindaco, a manifestazioni ormai praticamente concluse, ha potuto tracciare un bilancio. «Incrociando le dita - ha detto - nel momento delle preoccupazioni per il terrorismo è grande la dichiarazione di fiducia e di speranza che viene da Roma. La città non ha ceduto alla pioggia e alla paura. Ha vinto la voglia di stare insieme, superando il rischio della solitudine».

UN MILIONE - Una maratona culturale con in cartellone 500 eventi, che hanno attratto un milione di persone. Era stata aperta da Roberto Benigni in piazza del Campidoglio, si è conclusa all'alba sulla terrazza del Pincio con gli sketch di Aldo, Giovanni e Giacomo («Piove governo ladro», la battuta conclusiva e scontata del trio comico) e poi con il concerto di Gianna Nannini insieme alla Taranta. Diversi eventi all'aperto sono stati a tratti sospesi e alcuni cancellati per la pioggia. Ma nonostante le avverse condizioni meteo, la terrazza del Pincio all'alba era gremita, come sono state gremite le principali strade del centro di Roma per tutta la notte: da via dei Fori Imperiali, piena di ombrelli aperti, a via del Corso.

MUSEI PRESI D'ASSALTO - Numerose le file anche fuori dei principali musei. Il clou della nottata è stato il concerto di Michael Nyman in una piazza del Campidoglio piena. Il compositore inglese con le sue famose colonne sonore, a partire da quelle di «Lezioni di piano», ha incantato per oltre un'ora i presenti.

GARA DI SOLIDARIETA' - Anche la solidarietà non è mancata: sono stati 50 mila euro complessivamente i soldi raccolti per la casa famiglia per ragazze madri Ain Karim. Ventimila derivanti dalle transazioni con la Master Card e 30 mila dalla vendita delle magliette. «E ora - ha detto il sindaco a conclusione della conferenza stampa - dovremo cominciare da subito a pensare alla Notte Bianca del prossimo anno».

Fonte: www.corriere.it

17 settembre 2005

È il riscaldamento globale che ha colpito New Orleans

Katrina non è esattamente un colpo di sfortuna, non è la cattiva sorpresa di una natura imprevedibile riservata all’inerme genere umano. Prima il ruggito assordante spinto a 145 miglia all’ora sulla costa del Golfo. Poi il silenzio, surreale, e le vittime portate a riva dalle onde del mare. E ora è come se ogni funzionario di Washington stesse trattenendo il respiro, se non fosse per il piccolo sporco segreto che pian piano sta uscendo allo scoperto: Katrina è il prezzo da pagare per le continue emissioni planetarie di anidride carbonica e per il riscaldamento globale.Gli scienziati ci stanno avvertendo da anni. Ci hanno detto di tenere gli occhi puntati sui Caraibi, l’area dove è più probabile si facciano sentire i drammatici effetti del cambiamento globale sotto forma di violenti uragani. Appunto. Nel corso degli ultimi anni è stato proprio il bacino caraibico la zona più esposta all’attività e alla crescente intensità dei disastri naturali. Ora, dopo aver preteso la devastazione di una grossa fascia della costa sud-orientale degli Stati Uniti d’America, la vendetta del killer Katrina si è consumata.
La realtà è che Katrina riflette la punta dell’iceberg, ovvero il momento in cui il popolo americano ha iniziato ad abbandonare il mito rassicurante secondo cui la fine dell’era del petrolio e i devastanti effetti del cambiamento climatico costituiscono una realtà ancora lontana. La realtà lontana che è giunta sulle rive del lago Ponchartrain travestita da onda gigantesca pronta a invadere le strade di New Orleans, sfogando la propria devastazione e gettando nella rovina le basse terre del Mississipi in data lunedì 29 agosto. Il risultato: gli Usa e il mondo intero sono cambiati per sempre. Katrina non è esattamente un colpo di sfortuna, la cattiva sorpresa di una natura imprevedibile riservata all’inerme genere umano. Non possono esserci equivoci. Noi abbiamo creato questo mostruoso cataclisma. Abbiamo saputo della potenziale drammatica pericolosità del riscaldamento globale per quasi un’intera generazione. E non ce ne è importato un accidente. Cosa ci aspettavamo? Il 52% dei veicoli circolanti negli Stati Uniti sono veicoli SUVs [Sport Utility Vehicles, NdT], che vomitano nell’atmosfera quantità record di CO2. Come spieghiamo ai nostri bambini che noi, cittadini americani, rappresentiamo meno del 5% della popolazione del pianeta ma divoriamo più di un quarto dell’energia fossile prodotta ogni giorno in tutto il mondo? Come possiamo dire ai parenti delle vittime dell’uragano che siamo stati così egoisti da non predisporre neanche una misera tassa del 5% su un gallone di benzina per promuovere il risparmio di energia? E quando i nostri vicini dell’Europa e del resto del mondo ci domandano perché siamo stati così reticenti nel fare del riscaldamento globale una priorità, quando ci domandano perché non abbiamo sottoscritto il trattato internazionale di Kyoto cosa raccontiamo?
Nei prossimi giorni e nelle prossime settimane milioni di americani si precipiteranno per assistere le vittime offrendo cibo, riparo e assistenza finanziaria. Le calamità naturali fanno uscire il meglio del carattere della nostra gente. Siamo orgogliosi di poterci essere nel momento in cui i nostri compagni stanno soffrendo. Perché non possiamo comportarci allo stesso modo quando è la Terra ad avere bisogno di aiuto? Ci si dovrebbe vergognare di fronte alla pratica di porre sistematicamente i propri interessi personali di breve periodo in posizione privilegiata rispetto alla salute del pianeta. Naturalmente, ora ne paghiamo il prezzo. Siamo bloccati tra due tempeste. Da una parte la domanda mondiale di petrolio, per la prima volta nella storia, ne sta eclissando la fornitura. Il prezzo di un barile di petrolio sui mercati internazionali si aggira oggi sui 70 dollari. La benzina e il carburante da riscaldamento stanno crescendo di pari passo alle acque dell’alluvione negli Stati del Golfo, anche perché l’uragano ha spazzato via le piattaforme petrolifere e le raffinerie dell’area. Stiamo entrando nelle ultime poche decadi dell’era petrolifera, con conseguenze drammatiche per il futuro di un’economia globale fondata sui combustibili fossili come quella attuale. Nel momento in cui i nostri geologi non sanno quando la produzione petrolifera mondiale toccherà esattamente il suo picco solo qualche personaggio del business petrolifero ormai sembra ancora non voler accettare la realtà di questo spaventoso scenario.
Dall’altra parte la biosfera si sta intossicando per la proliferazione di emissioni di CO2, e da questo punto di vista non c’è scampo. Il mondo si sta riscaldando, e ci sta costringendo all’inimmaginabile.Nelle prossime settimane ci saranno migliaia di lodevoli iniziative a favore di chi non c’è più, a favore dei dispersi e dei feriti. Ci saranno strette di mano e recriminazioni. La gente continuerà a chiedersi perché le dighe a protezione di New Orleans e della regione del Golfo hanno ceduto. Perché non sono state prese le necessarie precauzioni in vista di Katrina. Perché i soccorsi sono stati tardivi e inefficaci. Quello che non vorremmo sentire dal presidente Bush, dallo staff della Casa Bianca, dai magnati del petrolio e da coloro di noi che ancora guidano le SUVs è un “Ci dispiace!” di gruppo. Bush in queste ore di dolore sta richiamando il popolo americano al proprio compito, per facilitare la ricostruzione di dighe, strade, abitazioni. A che scopo, se continuiamo a non occuparci del flagello del riscaldamento globale. La prossima catastrofe potrebbe essere ancora più devastante. Se potessi parlare al presidente, almeno per un momento, questo è ciò che vorrei dirgli.Signor presidente, se hai guardato a fondo nell’occhio dell’uragano sarai riuscito a scorgere il futuro del pianeta, il futuro che ci aspetta. È tempo di dire al popolo americano e al mondo che la reale lezione di Katrina è che abbiamo bisogno di mobilitare il talento, l’energia, la determinazione del nostro popolo e di qualsiasi altro per svezzare noi stessi dalla spina del petrolio che sta minacciando l’esistenza di ogni creatura della Terra. Presidente Bush, ci risparmi le sue omelie sul coraggio americano e sulla determinazione a “resistere alla tempesta e ad andare avanti”. Invece, ci dica la verità sul perchè Katrina è arrivata. Ci sproni a riflettere sui nostri stili di vita e sui i nostri consumi quotidiani. Faccia un appello per preservare le riserve di energia fossile rimaste e per fare sacrifici nel consumare energia in futuro. Ci fornisca un piano per consentire agli Stati Uniti d’America di andare oltre le fonti di energia tradizionali e di promuovere le risorse rinnovabili e il potere dell’idrogeno. Stiamo aspettando.

Fonte: http://www.commondreams.org/views05/0906-26.htm

16 settembre 2005

Ruba i numeri dal cellulare di Paris Hilton


BOSTON - Bastava andare su internet per trovare il numero di cellulare di Eminem, Christina Aguilera o Vin Diesel. A pubblicare in rete i contatti delle star, un ragazzo del Massachusetts di 17 anni, che ora è stato condannato da una Corte distrettuale a Boston, a 11 mesi di riformatorio e due anni di libertà sotto supervisione durante i quali non potrà utilizzare computer, cellulari e qualsiasi altro apparecchio che permetta l'accesso ad Internet.

Il reato? Essere riuscito a entrare nei sistemi informatici del cellulare di Paris Hilton e aver pubblicato la rubrica dei numeri telefonici su Internet. Il ragazzo aveva violato i sistemi informatici del T-Mobile USA della star riuscendo a scaricare il contenuto - indirizzi, numeri telefonici, fotografie - del cellulare di Paris Hilton. In seguito, tutte queste informazioni erano state pubblicate su chat e forum. Molti di coloro che apparivano sulla rubrica della Hilton furono costretti a cambiare numero dopo aver ricevuto telefonate di fan troppo accaniti.

Il giovane è risultato non nuovo ad azioni di questo tipo. Il ragazzo ha infatti confessato di essere l'autore di una telefonata minatoria che aveva fatto chiudere una scuola per due giorni; di essere riuscito ad entrare nel database di un operatore telefonico, creando falsi contratti telefonici per se e i suoi amici e di aver violato i registri di un'azienda di ricerche di mercato, sottraendo i dati personali di oltre 300.000 utenti.

«Violare i sistemi informatici, entrare nei cellulari o nei computer degli altri non è un gioco - ha detto Michael Sullivan, uno degli avvocati del Massachusets che si è occupato del caso - gli hacker causano danni reali alle proprie vittime». Questa sentenza - ha precisato l'avvocato - deve far capire agli hacker, per quanto giovani possano essere, che il reato non sarà più tollerato.

Non male,eh?! Lascio a voi i commenti.

Fonte: www.corriere.it

14 settembre 2005

Il premier: «Legge elettorale? Si può fare»


NEW YORK (USA) - Silvio Berlusconi «non conosce» i termini dell'accordo della maggioranza sulla riforma della legge elettorale. «Ma se c'è una soluzione che convince tutti - aggiunge - allora bisogna andare avanti». Il premier, parlando a New York, dove mercoledì parteciperà ai lavori dell'assemblea dell'Onu, sottolinea comunque con forza che «questo è il momento» in cui si può portare a termine la riforma. «Dipende tutto da un solo fattore - spiega - e cioè se nella maggioranza c' è un accordo».

NESSUNA TRUFFA - Il premier è poi tornato a ribadire che «la legge elettorale è un mezzo» e che «devono essere rispettate due cose: che ci sia una rappresentazione veritiera della volontà degli elettori e che ci sia la governabilità necessaria per avere la stabilità». La volontà di chiudere, nonostante i dubbi espressi sul raggiungimento di un accordo, però c’è. E anzi, rispedisce al mittente tutte le accuse di «truffa» o di cambio delle regole a fine corsa...«e quando si può fare secondo voi? A inizio legislatura? No, no, no... è questo il momento in cui si deve fare», scandisce Berlusconi che aggiunge che "i tempi ci sono. Si può lavorare di notte, di sabato di domenica...». E a chi fa presente che forse molto potrebbe dipendere anche dalla coesione della maggioranza, Berlusconi annuisce: «dipende tutto da quello: dipende se nella maggioranza c’è un accordo».

LEADERSHIP - «Non si è mai aperta». Così, Berlusconi, ha poi risposto ai cronisti che gli chiedevano se con l'eventuale riforma della legge elettorale si chiuda la questione della leadership nella CdL aperta dall'Udc.

ONU - Berlusconi è poi intervenuto sulla riforma dell'Onu. «Ci sono molte possibilità per un seggio a rotazione: abbiamo lavorato bene». Quanto al discorso che il premier pronuncerà alla sessione plenaria dell'Onu, Berlusconi ha detto di «averci lavorato tutto il viaggio». «Devo mettere a posto alcune cose», ha aggiunto, dando però alcune indicazioni sui contenuti del suo intervento. «È importante che questa organizzazione si assuma le proprie responsabilità - ha sottolineato il presidente del Consiglio - e che non pensi solo ai bisogni materiali dei cittadini del mondo, ma anche a quelli immateriali come la libertà». Secondo il premier, infatti, «la democrazia è il bene primo, da cui derivano tutti gli altri».

Fonte: www.corriere.it

12 settembre 2005

Europeo: l'Italia è d'oro


A Roma, davanti a oltre 11mila spettatori, la nazionale di Montali si impone 3-2 sulla Russia e si conferma regina del Vecchio Continente. Bronzo alla Serbia e Montenegro sulla Spagna.

ROMA, 11 settembre 2005 - L'Italia è campione d'Europa, si conferma regina del Vecchio Continente grazie a un emozionante 3-2 ( 25-22, 14-25, 15-25, 25-19, 15-10) sulla Russia. Quanti ci avrebbero scommesso? Pochi, non c’è che dire, perché l’Italia sembrava morta e sepolta da un pezzo quando Poltavsky ridicolizzava il ricordo che il nostro pubblico italiano aveva di lui. Punti su punti per l’opposto che il campionato italiano "bollò" come impossibile da gestire. Altri tempi, ora Gajic che non ha lavorato affatto male, può contare su uno squadrone che ha fatto tremare gli azzurri. Spavaldi nella prima frazione, l’organizzazione Montali entra in crisi, la ricezione fa acqua e per Vermiglio diventa difficile giocare palloni accettabili. Il muro russo fa molto male e per l’Italia (e i 12.000 del PalaLottomatica, sono state quasi 100.000 le presenze ufficiali in settimana) è una sofferenza.
Nel secondo e nel terzo set gli azzurri non esistono, vengono presi a pallate, mentre il c.t. azzurro scopre tutti gli uomini che ha in panchina. Ma la filosofia di Montali, già medaglia d’oro due anni fa a Berlino, è quella che è la squadra (quella dei titolari in primis) a dover risalire la china. E qui l’Italia ha mostrato una dote che le servirà molto nei prossimi anni è tornata a essere una squadra di duri. Una squadra che magari gioca male, ma che non molla mai (come era già accaduto nella semifinale contro la Serbia e Montenegro). Era un Europeo importante perché doveva nascere una nuova "formazione", per la prima volta senza almeno uno di quei fenomeni che l’avevano resa famosa nel mondo. E l’Italia dei Vermiglio, dei Mastrangelo, dei Fei, dei Cisolla ha risposto alla grande andando a conquistare il 6° titolo della sua storia.

Fonte: www.gazzetta.it

11 settembre 2005

11 settembre 2001: per non dimenticare!


Cronologia degli accadimenti:

- 1991 – 1997: Le aziende petrolifere Texaco, Unocal, Shell, BP, Amoco, Chevron e Exxon-Mobil si sono impegnate nello stato ex sovietico del Kazakhstan che dispone di enormi riserve petrolifere. Il governo kazaco ha ottenuto 3 miliardi di dollari per i diritti di sfruttamento e successivamente le ditte si sono impegnate a fornire 35 miliardi di dollari in investimenti industriali e strutturali.La Unocal Oil Company ha firmato un accordo con il regime dei taliban e anche con i loro oppositori per la costruzione di un oleodotto attraverso l’Afghanistan fino al Pakistan e di lì all’Oceano Indiano. Nel dicembre 1997 rappresentanti taliban hanno partecipato a un convegno nella sede centrale della Unocal per discutere sull’oleodotto. Nel 1998, però disordini interni in Afghanistan hanno reso impossibile la costruzione dell’oleodotto. In un memorandum della Unocal, a firma di Dick Cheney, si dichiara che il progetto sarebbe stato completato in 5 anni.

- 1998 – 2000: L’ex presidente americano George Herbert Walker Bush effettua due viaggi privati in Arabia Saudita per conto della Carlyle Group. Qui incontra la famiglia Bin Laden.

- Settembre 2000: "Inoltre, il processo di trasformazione, anche se implica un cambiamento rivoluzionario, probabilmente sarà lungo, in mancanza di un evento catastrofico e catalizzatore - come un nuovo Pearl Harbor" (Tratto dal sito dei Neoconservatori del PNAC, Project for a New American Century, composto da sostenitori e collaboratori dell'attuale amministrazione Bush).

- Gennaio 2001: L’amministrazione Bush ordina all’FBI ed alle altre agenzie di sospendere le investigazioni a carico della famiglia Bin Laden.

- Febbraio 2001: I talebani si dichiarano pronti a negoziare con gli Stati Uniti.

- 24 Aprile 2001: Larry Silverstein stipula il più grande affare della sua vita: prendendo in affitto per 99 anni le Torri Gemelle. La modica cifra è di 2,3 miliardi di dollari (4800 miliardi di vecchie lire). L’intera struttura era assicurata per 4 miliardi di dollari.

- 8 Maggio 2001: Il Dipartimenti di Stato, a nome del segretario Colin Powell, stanziò 43 milioni di dollari a favore del Governo talebano per ottenere la loro collaborazione al progettato oleodotto in Afghanistan.

- Maggio 2001: Il deputato Richard Armitage, ex agente segreto si reca in India, mentre il direttore della CIA George Tenet è in visita in Pakistan, dove incontra il leader pakistano generale Pervez Musharraf.

- 10 Giugno 2001: I servizi segreti tedeschi segnalano alla CIA presso l’ambasciata che certi terroristi arabi stavano progettando d’impadronirsi di aerei civili americani per usarli come armi di distruzione contro simboli americani.

- 4-14 Luglio 2001: Osama Bin Laden si fa curare per una malattia al fegato (insufficienza renale) nell'ospedale americano di Dubai e incontra un ufficiale della CIA che rientrerà al quartier generale CIA il 15 luglio.

- 11 Luglio 2001: Tre alti funzionari statunitensi: Thomas Simmons ex ambasciatore USA in Pakistan, Karl Inderfurth, assistente segretario di Stato per gli Affari dell’Asia meridionale, Lee Coldren Dipartimento di Stato: incontrano a Berlino membri dello spionaggio russo e britannico e gli informano che gli USA progettano un attacco militare contro l’Afghanistan a ottobre! (The Guardian 22 settembre 2001, BBC 18 settembre e Interpress Service 16 novembre)

- 20 Agosto 2001: Il presidente Putin ordina ai servizi segreti russi di avvertire le loro controparti americane “nei più forti termini possibili” di imminenti attacchi terroristici ad aeroporti ed edifici pubblici. (intervista di Putin alla rete televisiva americana MS-NBC)

- 20 Agosto 2001: Il governo della Francia attraverso l’ambasciata a Parigi e di Washington fece una segnalazione precisa di data esatta, circostanze e luoghi dell’attacco.

- 6-7 Settembre 2001: Anonimi speculatori sul mercato finanziario di New York acquistano 4744 Opzioni Put della United Airlines. Chi acquista Opzioni Put si impegna a vendere un determinato numero di azioni a un prezzo convenuto, entro un termine stabilito, in pratica scommette sul ribasso di quel titolo, per guadagnarci.L’acquisto di Opzioni Put in quei giorni delle due compagnie aeree è del 600% superiore al normale!

- 6-7 Settembre 2001: Anonimi speculatori comprano 2157 Opzioni Put della Morgan Stanley con scadenza ottobre e 12215 Opzioni Put della Merril Lynch. L’aumento del volume di vendite fu del 1200%. La Morgan Stanley e la Merril Lynch avevano gli uffici al 22° piano del WTC.

- 10 Settembre 2001: Vengono acquistate 4516 Opzioni Put della American Airlines.

- 11 Settembre 2001: Il generale Mahmud dell'ISI è a Washington per conto dei talebani.

- 11 Settembre 2001: Il presidente George Walker Bush si reca in una scuola pubblica a parlare con i bambini, mentre il vicepresidente Dick Cheney si assentò da Washington recandosi nella sicura residenza presidenziale sulle montagne del Maryland. Alle 9:00 viene informato dal capo dello staff che un aereo 14 minuti prima ha colpito la torre nord. Alle 9:05 gli viene detto che anche la seconda torre è stata attaccata. E Bush, come se niente fosse continua a leggere le storia della capretta assieme ai bambini, fino alle 9:25 .

VOLO 11
Aereo: American Airlines Boeing 767
Decollo: aeroporto di Logan di Boston alle ore 7:59 am
Perdita di contatto radio (spegnimento Trasponder): 8:20 am
Lanciato allarme dalla torre Boston: 8:38 am
NORAD (rete radar militare nord atlantica) contatta base militare Otis: 8:44 am
Il Volo 11 è già in vista di Manhattan ma il NORAD avverte la base Otis all’estrema punta del Massachussets a 200 miglia di distanza. Appena al di fuori di Atlantic City è stanziata la 177ma Squadriglia. Sono distanti da NY circa 100 miglia!
I caccia dalla base Otis si alzano in volo: 8:52 am
Impatto sulla Torre: 8:46 am

VOLO 175
Aereo: United Airlines Boeing 767
Decollo: aeroporto di Logan di Boston alle ore 8:14 am
Deviazione dalla rotta di linea: 8:42 am
Spegnimento Trasponder: 8:40 am
Impatto sulla Torre: 9:02 am
Alle 9:02, ora d’impatto del secondo Boeing, i caccia militari erano ancora a 70 miglia di distanza!
Velocità dei caccia: 720 miglia/ora
Effettiva velocità dei caccia: 1000-1200 miglia/ora
Tempo per avere un caccia sul luogo del disastro: 50 minuti

VOLO 93
Aereo: United Airlines Boeing 757
Decollo: aeroporto di Newark alle ore 8:42 am
Deviazione dalla rotta di linea: 9:36 am
Spegnimento Trasponder: 9:40 am
Impatto sopra Shanksville: 10:02 am

VOLO 77
Aereo: American Airlines Boeing 757
Decollo: aeroporto Dulles di Washington alle ore 8:20 am
Deviazione dalla rotta di linea: 8:46 am
Spegnimento Trasponder: 8:55 am
Il NORAD ordina il decollo dei caccia dalla base di Langley in Virginia: 9:27 am La base dista 160 chilometri da Washington. La base Andrews dell’Air Force è a 10 miglia dalla Capitale e ha in dotazione F-16 e F-18.I caccia dalla base Andrews furono fatti decollare dopo l’impatto sul Pentagono.
Impatto sul Pentagono: 9:37 am

Il primo a dichiarare che un aereo si è schiantato sul Pentagono è stato il segretario della Difesa, Donald Rumsfeld.Il Pentagono è la zona più sicura e meglio difesa al mondo. Con una serie di cinque batterie contraeree in grado di abbattere qualsiasi cosa si avvicini, missili o aerei. Eppure l’11 settembre, nonostante si sapesse da molto tempo che un aereo si stava dirigendo verso Washington, non si fece nulla. Sul volo 77 che impattò contro il Pentagono, ci sono moltissimi punti interrogativi. Ecco le dichiarazioni a caldo - successivamente fatte sparire - di testimoni oculari.
- “L’aereo sembrava poter trasportare otto-dodici persone” (Steve Patterson, Washington Post, 11 settembre, 16:59) - “Abbiamo sentito qualcosa che faceva il rumore di un missile, poi abbiamo udito una forte esplosione” (Tom Seibert, Washington Post, 11 settembre, 16:59)- “Un aereo, un aereo dell’American Airlines. Ho pensato: c’è qualcosa che non va, vola troppo basso. Poi l’ho visto. Voglio dire, era come un missile da crociera con le ali” (Mike Walter, CNN 12 settembre 2001)

Fonte: www.disinformazione.it

08 settembre 2005

Uccide il suo bimbo, poi si getta nel vuoto


MERANO (BOLZANO) - A Merano un bambino di quattro anni è stato ucciso a coltellate. E' stata la madre a togliergli la vita. Christina Rainer, 39 anni, ha già rivelato la verità sull'omicidio agli investigatori che si stanno occupando del caso. «È stato un momento di black out», ha detto la donna, che - trovata in stato di choc -, parlava come in trance, esprimendosi a monosillabi. Nel pomeriggio la tragedia ha avuto un secondo, drammatico, atto: Christine Rainer ha tentato il suicidio, lanciandosi da una finestra del secondo piano da un'altezza di otto metri. Le sue condizioni sono disperate.

Agli inquirenti giunti sul luogo del delitto la scena si presentava con un aspetto che il procuratore Cuno Tarfusser ha definito «inimaginabile ed aggiacciante». Il piccolo giaceva supino in una pozza di sangue nella cucina dell'appartamento delle case popolari. Il bambino era già vestito e sul tavolo c'erano ancora i resti della prima colazione con un panino con la marmellata appena sbocconcellato. Sulla base degli elementi che gli inquirenti hanno raccolto e sulla base anche delle spontanee dichiarazioni rese dalla donna, Tarfusser ha detto che «è logico» che a compiere il delitto sia stata lei.

Una prima ammissione, del resto, c'era stata già pochi minuti dopo il delitto quando la madre ha telefonato al 118 chiedendo soccorsi. Per avere a disposizione il maggior numero di elementi possibili, ora la polizia scientifica è al lavoro all'interno dell'appartamento con una speciale apparecchiatura che traccia una registrazione tridimensionale della scena del delitto. Solo successivamente si procederà ad una perquisizione con il metodo classico ed all'esame di alcuni coltelli che si trovano in cucina, uno dei quali dovrebbe essere l'arma usata per uccidere il piccolo, con una decina di coltellate vibrate al collo e all'addome. Intanto si affaccia anche una prima ipotesi su quanto potrebbe essere all'origine del fatto di sangue. Come ha detto il marito agli inquirenti, la donna soffriva da tempo di disturbi psichici, per i quali sarebbe stata anche seguita da un centro di igiene mentale.

Sette le coltellate, di cui una mortale alla carotide che ha tolto la vita al piccolo Julian. «È stata lei, la madre, a chiamare il 118 - hanno riferito dal commissariato di Merano - E a dire in tedesco "Ho ucciso una persona". Quando siamo arrivati nell'appartamento abbiamo trovato il corpo del piccolo a terra in posizione supina immerso in una pozza di sangue. Aveva le braccia allargate e le gambe distese. Il fratello maggiore, di 5 anni, era rannicchiato su un divano, terrorizzato e non parlava».

Il marito della donna è un un tecnico dell'Azienda energetica Meranese e al momento del delitto si trovava al lavoro. La coppia ha anche una figlia, più piccola dei fratelli, che non era in casa perché aveva trascorso la notte nell'abitazione di una zia. Il dramma si è consumato in un appartamento di via Wolkenstein, nei pressi dell'ippodromo di Maia.

Fonte: www.corriere.it

06 settembre 2005

Insegnante di religione licenziata


FANO - La professoressa Caterina Bonci, 38 anni, da 14 insegnante di religione alle elementari, è stata licenziata in quanto divorziata. Lo sostiene l'avvocato Giorgio Paolucci di Pesaro, che ha assistito la diocesi di Fano nella causa proposta da Bonci davanti al Tar e al Consiglio di Stato. Secondo l'avvocato la versione fornita dalla donna alla stampa locale è «del tutto errata e fuorviante». «Ella conosce da sempre la motivazione della mancata idoneità al concorso per l'insegnamento della religione cattolica», ha dichiarato il legale. «Ovvero, il suo consenso al divorzio e la contestuale dichiarazione che erano sopraggiunti nuovi legami sentimentali, così come recita la stessa sentenza del tribunale di Pesaro dell'anno 2001. Una situazione che è in contrasto con i requisiti richiesti dal diritto canonico che prescrive comportamenti pubblici e notori non in contrasto con la morale cattolica. Per correttezza e serietà, la diocesi di Fano non poteva concedere la prescritta idoneità al concorso per la immissione in ruolo dei docenti».

«NON C'ENTRANO QUALITÀ "ESTETICHE"» - «Ogni diversa valutazione e/o riferimento ad asserite sue qualità 'estetiche' non c'entrano per nulla con la vicenda del concorso e della mancata idoneità», ha rimarcato l'avvocato. «Per la diocesi di Fano la vicenda era chiusa da almeno due anni e ciò è sempre stato reso noto alla Bonci alla quale si rinnova l'invito a desistere da qualsiasi attività diffamatoria in proposito». «Conosco la questione, ma non sono maturi i tempi per esprimere un'opinione», ha sottolineato il vescovo di Fano, monsignor Vittorio Tomassetti.

«LICENZIATA PERCHÉ "AVVENENTE"» - «Sono stata sempre attaccata dalle colleghe e dal personale della scuola che, considerandomi una donna avvenente, mi hanno vista sempre male», avrebbe detto Bonci secondo quanto riportato dal «Resto del Carlino». «Se poi si aggiunge il fatto che spessissimo erano i padri a voler venire ai miei colloqui, si capisce perché sono sempre stata al centro dell'attenzione e vittima delle malelingue. Per questo lavoro ho rinunciato a risposarmi, ad avere figli, ho fatto una vita appartata per conservare la moralità richiesta e questa è la ricompensa».

PROTESTE - Il responsabile diocesano della scuola, don Alcide Baldelli, ha detto: «Ha fatto il concorso e non aveva la possibilità di sostenerlo. Se poi si aggiungono le proteste che ricevevo dalle sue colleghe e dal personale perché la vedevano arrivare a scuola in minigonna, allora si comprende perché questo insegnamento non doveva essere permesso da almeno dieci anni. Abbiamo pazientato anche troppo».

Maschietti cari, guardate la foto e giudicate voi...

Fonti: www.corriere.it

01 settembre 2005

I "castori" dell'892 892


Ci sono in giro due castori, magri, ambigui, in tutine attillate rosso fiamma, un incrocio tra la Carrà e Japino, che fanno la pubblicità a un numero magico: l'892 892.
Un servizio che replica il vecchio numero 12 della Telecom Italia (rappresentato da un pensionato in panchina), per le informazioni sugli elenchi telefonici.
Per conoscere un numero telefonico si chiama l'892 892 ( www.892892.it ) e si paga.
Ma quanto si paga?
Nel caso migliore, dal telefono di casa, 0,12 euro di scatto alla risposta e 0,03 euro al secondo. Cinque minuti per ottenere un numero di telefono costano 0,12 + (0,03 x 300 secondi), quindi 9,12 euro. Per un'ora di conversazione paghi 108 euro!!!
Ma chi ha autorizzato queste tariffe? In Italia chiunque può fare i prezzi che vuole? E poi quale società fornisce questo servizio?
La maggior parte di noi, dopo aver visto i castoroni e le bande rosse orizzontali sul sito, risponderebbe: "Telecom Italia".
Sbagliato!
Il proprietario è la società internazionale InfoXX , ma il dominio www.892892.it è intestato a: "Il Numero Italia srl (società a responsabilità limitata)". Quindi, se proprio volete delle informazioni sugli elenchi, non telefonate, ma usate i siti gratuiti in Rete (es. www.paginebianche.it ) o la vecchia guida telefonica!!!
Attenzione : il numero 892892 NON E' TELECOM ma di un gruppo americano (infoxx) che opera anche in altri Paesi.
Le informazioni pervenute NON hanno mai parlato di Telecom, ma NON HANNO mai specificato di NON ESSERE Telecom. Il servizio di Telecom è 892412.
Sarebbe utile informare quante più persone possibili, visto le tariffe che vengono applicate.

Fonti: www.beppegrillo.it/archives/2005/08/i_castori_ogm_d.html