10 febbraio 2009

Riposa in pace


La vita è fatta per la serenità e la gioia. Ma accade troppo spesso che essa sia segnata da difficoltà, sofferenza, malattia del corpo e dell'anima...
A volte l'uomo moderno risponde al dolore con altro dolore come nell'aborto che non solo distrugge una creatura, ma provoca anche un trauma e una ferita perenne nella madre. Si vuole ribadire con chiarezza che spesso si tratta di risposte false alla sofferenza anche quando questa è all'estremo e ci fa porre interrogativi umanamente comprensibili e angosciosi come: Che senso ha un'esistenza ridotta a una sopravvivenza vegetativa?
Non è meglio staccare la spina per porre fine ad una vita nell'apparenza innaturale? E' preferibile aiutare un malato ad addormentarsi per sempre nell'irreversibilità della sua malattia? Noi, oggi, insieme vogliamo giridare che l'Amore è più forte di ogni interrogativo. Quella persona malata è lì, esiste, e noi dobbiamo amarla nel mistero di una condizione che non c'è dato di capire. Non possiamo capire tutto... ma possiamo scegliere di vivere nell'Amore.
I gesti dell'Amore diventano più importanti delle parole.
Soltanto l'Amore sa dare colori, suoni e profumi all'esistere, dire che la vita vale la pena di essere vissuta anche nella sofferenza. Per incontrare l'Amore, quello vero, autentico occorre uscire da noi stessi e abbandonare le giornate vissute troppo in fretta, senza soste, senza ascolto, senza silenzio. Soltanto il silenzio dell'accettazione della sofferenza potrà farci capire ciò che vale e ciò che non vale e che l'essenza dell'uomo non è legata alle apparenze e allo status sociale, alla provenienza o a quanto possiede o non possiede, ma al suo solo esistere.
L'uomo, anche se velato dalla malattia, è sempre un uomo e come tale va riconosciuto, rispettato e amato.

Riposa in pace Eluana.

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