31 maggio 2006

Don Luciano colpisce ancora...


















Tante altre ancora su www.corriere.it

27 maggio 2006

Il Codice Moggi

23 maggio 2006

Alla nuova camera dei deputati...

21 maggio 2006

Storia...

Leggete questa storia...

C`era una volta un ragazzo nato con una grave malattia... Una malattia di cui non si conosceva la cura... Aveva 17 anni, ma poteva morire in qualsiasi momento... Visse sempre in casa sua, con l`assistenza di sua madre... Stanco di stare in casa, decise di uscire almeno una volta... Chiese il permesso a sua madre. Lei accettò.
Camminando nel suo quartiere vide diversi negozi. Passando per un negozio di musica, guardando dalla vetrina, notò la presenza di una tenera ragazza della sua età. Fu amore a prima vista. Aprì la porta ed entrò guardando nient`altro che la ragazza. Avvicinandosi poco a poco, arrivò al bancone dove c`era la ragazza. Lei lo guardò e gli disse sorridente: "Posso aiutarti?". Nel frattempo egli pensava che era il sorriso più bello che avesse mai visto nella sua vita. Nello stesso istante sentì il desiderio di baciarla. Balbettando le disse: "Si, eeehhhmmm, uuuhhh...mi piacerebbe comprare un CD". Senza pensarci, prese il primo che vide e le diede i soldi. "Vuoi che te lo impacchetti?" - Chiese la ragazza sorridendo di nuovo. Egli rispose di si annuendo; lei andò nel magazzino, tornò con il pacchetto e glielo consegnò. Lui lo prese ed uscì dal negozio. Tornò a casa e da quel giorno in poi andò al negozio ogni giorno per comprare un cd. Faceva fare il pacchetto sempre alla ragazza e poi tornava a casa per riporlo nell`armadio. Egli era molto timido per invitarla ad uscire e nonostante provasse non ci riusciva. Sua madre si interessò alla situazione e lo spronò a tentare, così egli il giorno seguente si armò di coraggio e si diresse al negozio. Come tutti i giorni comprò un altro cd e come sempre lei gli fece una confezione. Lui prese il cd e, in un momento in cui la ragazza era distratta, posò rapidamente un foglietto con il suo numero di telefono sul bancone; dopodichè uscì di corsa dal negozio.
Driiiiin!!!Sua madre rispose al telefono: "Pronto?", era la ragazza che chiedeva di suo figlio; la madre afflitta cominciò a piangere mentre diceva: "Non lo sai?...è morto ieri". Ci fu un silenzio prolungato interrotto dai lamenti della madre. Più tardi la madre entrò nella stanza del figlio per ricordarlo. Decise di iniziare dal guardare tra la sua roba.
Con sorpresa si trovò di fronte ad una montagna di cd impacchettati. Non ce ne era nemmeno uno aperto. Le procurò una curiosità vederne tanti che non resistette: ne prese uno e si sedette sul letto per guardarlo; facendo ciò, un biglietto uscì dal pacchettino di plastica..
La madre lo raccolse per leggerlo, diceva: "Ciao!!!Sei bellissimo! Ti andrebbe di uscire con me?? TVB... Sofia." La madre emozionata ne apri' altri e trovò altri bigliettini: tutti dicevano la stessa cosa.

Morale: Questa è la vita, non aspettare troppo per dire a qualcuno di speciale quello che senti. Dillo oggi stesso. Domani potrebbe essere troppo tardi....

17 maggio 2006

Aggiornamento foto...

Ho aggiornato la galleria foto inserendo quelle relative alla cena universitaria svoltasi due giorni fa in quel di Carpinone...precisamente "Da Rocco"...Buona visione!

Ps: potete inserire qui i vostri commenti sulle foto...

15 maggio 2006

Sullo scandalo Juve parla Zeman


Lui era il nemico, quello da bastonare. L'uomo che più di tutti aveva accusato la Juventus per i suoi metodi. Adesso, mentre l'inchiesta dei magistrati napoletani sta rivelando giorno dopo giorno particolari sempre più clamorosi sul cosiddetto "sistema Moggi", Zdenek Zeman si prende la sua piccola rinvincita. E torna a parlare. «Secondo me non ha senso stare a vedere chi ha vinto, chi ha perso e chi è retrocesso negli ultimi 12 anni» ha detto il tecnico boemo. «L'inchiesta si basa su una stagione, ma anche le altre non erano differenti. Non ci saranno le prove o le intercettazioni, ma il fenomeno è cominciato molto prima».
Sulle famose 'bastonate' che doveva ricevere dal sistema, il tecnico del Brescia ha commentato: «Si vede che disturbavo, ma me ne rendevo conto anch'io...». Lo scudetto vinto poche ore fa dalla Juventus andrebbe assegnato ad un'altra squadra? «C'è qualcuno che ancora gioisce per aver vinto lo scudetto. Io ho detto che mi piace vincere in altro modo». Quindi, una rivelazione sull'ex presidente federale, Franco Carraro, ai tempi in cui Zeman allenava la Salernitana: «Quando ero a Salerno, capitò che un giorno la Nazionale giocò all'Arechi, lui andò dal presidente Aliberti e gli disse: «Io te lo squalifico il tuo allenatore. Perchè? Non so...».
Riguardo a Francesco Totti, pupillo di Zeman, è stato uno dei pochi giocatori che si è esposto sulla vicenda delle intercettazioni, chiedendo di ripartire da zero: «Totti, di solito, dice quello che pensa e se la pensa così vuol dire che ha capito cos'è il calcio». Infine, rispetto le numerose intercettazioni pubblicate, dice: «La cosa che mi ha meravigliato di più è che questo sistema andava bene a tutti».
Se fossero stati tutti come Zeman a quest'ora il calcio sarebbe molto diverso...

Fonte: Corriere della Sera

12 maggio 2006

Lucky Luciano...













11 maggio 2006

L'Inter vince la Coppa Italia 2005-2006


Alla faccia di tutti quelli che ci vogliono male ci siamo riconfermati, per il secondo anno consecutivo, vincitori del secondo trofeo più importante in Italia. Un'altra cosa da aggiungere è il fatto che questo è il secondo trofeo stagionale che vinciamo, dopo la supercoppa italiana, conquistata ad agosto contro i "gobbi"; a proposito di "gobbi" aspettiamo che Moggi venga arrestato e che ci restituiscano i 2 scudetti letteralmente rubati, del '98 e del famoso 5 maggio...mettiamo le carte in regola che è meglio!

10 maggio 2006

Napolitano for President...


E' ufficiale, ormai non ho nessun dubbio...L'Italia è in mano ai comunisti...

08 maggio 2006

Carraro si è dimesso...evviva!

Finalmente una buona notizia nel mondo del calcio, Franco Carraro si è dimesso da presidente della Federazione Gioco Calcio. Carraro nel pomeriggio ha incontrato il presidente e il segretario generale del Coni, Gianni Petrucci e Raffaele Pagnozzi, ai quali ha spiegato la decisione di rimettere il suo mandato al Consiglio federale.
"Gli impegni della federazione nei prossimi mesi - ha scritto il presidente della Figc, Franco Carraro, nella lettera al vicepresidente Abete ai consiglieri federali e ai revisori dei conti nella quale comunica la sua decisione di dimettersi per la vicenda intercettazioni - sono tali e tanti che necessitano un vertice federale nel pieno delle proprie funzioni. Di fronte a una vicenda grave e dolorosa come quella che scaturisce dal materiale inviato dalla Procura di Torino e di fronte agli sviluppi che potrebbero esserci dalle indagini in corso da parte della Procure di Roma e di Napoli, non penso che il mondo del calcio possa permettersi che da parte di alcuni addetti ai lavori e da alcuni rappresentanti dell'opinione pubblica si discuta sull'opportunità che il presidente federale continui a esercitare le sue funzioni".
Adesso aspetto Moggi...

Fonte: La Gazzetta dello Sport

06 maggio 2006

Triade ritirati...


In questi ultimi giorni stiamo assistendo alla vergogna più assoluta del calcio italiano e lo dico soprattutto da sportivo più che da "anti-juventino", come lo sono da sempre.
Penso che quello che sia successo non abbia molte giustificazioni quindi è inutile che i signori Moggi e Giraudo facciano finta di nulla e continuino a dire che la situazione è sotto controllo; a loro aggiungo anche il signor Carraro, il quale si ostina ancora a fare il presidente della Federcarcio senza provare neanche un minimo di vergogna, come si fa...mi chiedo io!
Non so adesso cosa succederà, ma spero solo in una cosa, ovvero che la "triade" si ritiri e vada a casa perchè l'ha combinata davvero grossa e mi dispiace anche, e lo dico onestamente, per tutti i tifosi juventini, i quali hanno sempre creduto nei tre "personaggi", ma che ora si trovano a che fare con la sorte...

In conclusione riporto questo articolo tratto da Corriere.it scritto da Aldo Grasso.
Sarà la giustizia sportiva a controllare il contenuto delle intercettazioni, a provare se sono stati violati o meno i principi di lealtà, correttezza e probità su cui si fonda quel patto sociale che si chiama sport, ma qualcosa è già stato violato per sempre: non per il contenuto delle intercettazioni ma per la rete di convivenza messa in luce dalle intercettazioni. Per questo non ci resta che aggrapparci alle parole del presidente Carraro: «Il mio stato d'animo è come quello di milioni di tifosi, che provano sconcerto, tristezza e rabbia». Si scopre ora che tutte quelle trasmissioni con moviole e movioloni altro non erano che fumo negli occhi, regolamenti di conti, velate forme di ricatto. Che tutti quegli opinionisti che sbraitano in tv, juventinologhi o no, erano, nella migliore delle ipotesi, vittime di un gioco ben più perverso. Al centro delle inchieste c'è sempre la Gea di Moggi Jr e Chiara Geronzi: forse sarebbe il caso che questa società chiudesse i battenti e liberasse gli ostaggi. Al centro delle chiacchiere c'è sempre Luciano Moggi, con la sua ora non più leggendaria rete di rapporti; forse sarebbe il caso che anche lui chiudesse baracca e burattini. Perché il calcio riprovi a essere un sogno e la Juve vinca gli scudetti sul campo.

04 maggio 2006

E bravo Moggi...

C'è un po' di tutto nelle intercettazioni telefoniche disposte dalla Procura di Torino fra il 10 agosto e il 27 settembre 2004 nell'ambito del fascicolo (poi archiviato) su Moggi, Giraudo e Pairetto per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, ora sui tavoli di Figc, Uefa e Procura di Roma. Mattatore indiscusso Luciano Moggi.

Ecco a voi tutti i dialoghi:

MOGGI DESIGNATORE - Il 10 agosto 2004 si gioca a Torino l'andata dei preliminari di Champions League tra la Juve e gli svedesi del Djugarden. L'arbitro tedesco Herbert Fandel annulla un gol a Miccoli, finisce 2-2. L'indomani Moggi chiama Pairetto: "Gigi, ma che cazzo di arbitro ci avete mandato?". Pairetto tenta di difenderlo: "Fandel è uno dei primi, il top". Moggi: "Ma può andare a fare in culo, te lo dico io. Oh, mi raccomando per Stoccolma (la partita di ritorno, ndr), eh?". Pairetto: "Porco Giuda, mamma mia, questa veramente dev'essere una partita... ". Già che c'è, Lucianone dà disposizioni anche per un'amichevole a Messina: "Oh, a Messina mandami Consolo e Battaglia. Con Cassarà, eh?". Pairetto: "Già fatto". Anche per l'amichevole di Livorno, tutto a posto. Moggi: "A Livorno Rocchi, eh?". Pairetto: "A Livorno Rocchi, sì". Un pensierino anche alla partitissima d'agosto con il Milan, il Trofeo Luigi Berlusconi. Anche lì, l'arbitro lo sceglie Moggi: "E al "Berlusconi" Pieri, mi raccomando". Pairetto: "Non l'abbiamo ancora fatto". Moggi: "Lo facciamo dopo, dai". Puntualmente, il 27 agosto, l'arbitro al Meazza sarà Pieri. "Con Gigi (Pairetto ndr) è una cannonata", si compiace Moggi con Giraudo: l'amico designatore ha appena telefonato dall'Uefa comunicando l'ottimo arbitro per il ritorno di Champions: "Mi ha detto "Pinochet" che viene Cardoso, è buono". Ma poi, a sorpresa, arriva l'inglese Graham Poll (Moggi lo chiama "Paul Green"): "Ci han cambiato l'arbitro, li mortacci loro. Che cazzo, oggi li voglio sentì". Sente Pairetto: "All'anima di Cardoso, eh?". Il designatore è imbarazzato: "E' successo qualcosa all'ultimo momento, io ho Cardoso: si vede che è andato male qualcosa". Andrà tutto bene: 4-1 in trasferta con il Djugarden, Juve qualificata.

IL PETTINE DEL CAVALIERE - Al Trofeo Berlusconi, dopo la partita, il premier Berlusconi organizza una cena con Galliani, Giraudo, l'arbitro Pieri e altri vip. L'indomani Giraudo chiama Moggi: "Berlusconi e Galliani sono andati al tavolo con Pieri e allora sono andato anch'io, li ho tallonati". Ma il meglio è accaduto negli spogliatoi dove, racconta Moggi divertito: "Berlusconi ha preso il pettine e ha pettinato "Pinochet" col pettine suo. Tanto i risultati sono relativi, eh eh". Infatti Pairetto continua a rivelarsi una cannonata. Il 1° settembre chiama Moggi: "Ho messo un grande arbitro per la partita di Amsterdam: Majer". Moggi: "Alla grande, dai!". Pairetto: "Vedi che io mi ricordo di te, anche se tu ormai ti sei scordato di me". Moggi: "Ma non rompere, vedrai quando torno, poi te lo dico se mi son scordato".

DI PADRE IN FIGLIO - Alessandro Moggi discute con papà del destino di giocatori come Cristiano Zanetti, Galante, Chiellini, Zalayeta, Salas, Jankulovski, ma anche dei procuratori Terraneo e Perinetti. Moggi jr. offre a Moggi sr. il laziale Liverani. Ma per Luciano è "troppo lento", mentre "Baiocco si potrebbe vedere". I due sono molto interessati al Napoli, a metà strada fra il presidente dell'Udinese, Pozzo, e il produttore De Laurentiis. Il 28 agosto 2004 padre e figlio parlano della trattativa per Miccoli con la Lazio. Luciano: "Io a Lotito gli ho chiesto 10 milioni e lui mi ha detto 5, no? Tu gli devi dire: guarda che io posso convincere mio padre a farlo a 7,5. Fagli un po' di storie all'inizio". Ale, che gestisce Miccoli, prende nota. Ma Miccoli fa le bizze. Moggi sr. chiama un suo amico perché gli dica "di fare meno lo stupido" altrimenti "non lo faccio chiamare in Nazionale, così gli metto giudizio, perché in Nazionale ce l'ho mandato io".

UNA BIONDA A RISCHIO - Nei grandi giochi dell'Italia pallonara c'è pure tempo per questioni più prosaiche, come la sistemazione di una dirigente della Can (commissione arbitri nazionale) che segue i due designatori. E' molto legata a Bergamo, è amica di Moggi, ma invisa a Pairetto dopo avere sparlato di lui ("dopo quel che ha detto in giro di me - tuona Gigi - non la voglio più, una serpe in seno"). Bisogna paracadutarla in un altro ufficio, ma senza scontentarla, perché è depositaria di molti segreti. Chi interviene a sistemare quel piccolo affare di Stato? Moggi, naturalmente. Il primo settembre telefona a Franco Carraro. La prende alla lontana. Parla del destino del Napoli, ormai nelle mani di De Laurentiis (Carraro: "E' un matto totale", Moggi: "Lì son tutti matti, ma ora poi ci faccio una chiacchiera io"). Poi butta lì che il nuovo ct della Nazionale, Marcello Lippi, va "tenuto a bada, riordinato". Come? "Creandogli un ufficio con una segretaria, una che conosce arbitri internazionali". Ecco, lui ne avrebbe una che fa proprio il caso: "Quella bionda, rampante, che conosce tutto l'ambiente". Una certa G. F. Moggi ne parla con il vice di Carraro, Innocenzo Mazzini, suo fedelissimo. Che mangia la foglia: "C'hai un culo da impiantare, eh, sudicione?". Moggi confessa il movente del trasferimento: "Bisogna toglierla da dov'è". Mazzini: "La bionda va dicendo in giro che han messo di mezzo gli avvocati, e se non le danno ogni cosa fa scoppiare un gran casino, un bel bubbone". Moggi, prudente: "Io non so quel che ha fatto lei lì, ma non parliamone per telefono". Mazzini: "Mi avevi detto che non hai nessun controllo". Moggi ha un presentimento: "Eh, che ne so io di quel che combinano". L'importante è tenere Carraro all'oscuro dei retroscena: "Lui - raccomanda Moggi - non deve sapere, del meccanismo non sa niente". Lippi però fa resistenza. E Bergamo difende "la bionda". Mazzini teme ricatti: "Vuole una bella carriera, sennò canta ai giornali". Moggi batte i pugni: se i due designatori continuano a litigare "vado da Carraro e faccio alzà di peso tutti e due. Se me fanno 'ncazzà il duo indivisibile va a casa prima del tempo". Anzi, "faccio mandare via Bergamo". Come se i designatori fossero cosa sua. Mazzini, terrorizzato: "Stai attento ai giornali, sanno tutto, lei si è premunita e se apre bocca". Alla fine G. F. è stata spostata dalla Can (commissione arbitri) a un altro ufficio della Federcalcio.

CENA A CASA DI GIRAUDO - Tutto è bene quel che finisce bene, salvo per il povero designatore Bergamo, strapazzato da Carraro davanti a tutti nel vertice del 17 settembre. Moggi se la ride con Giraudo: "Ha fatto una cazziata all'"Atalanta", che è colpevolissimo!". Poi chiama Bergamo e lo rincuora: "Martedì vieni a cena da Giraudo? Ti devo dire quel che mi ha detto Carraro, ce l'ha con te di brutto". Bergamo è ancora "incazzato nero" con il presidente per "come mi ha trattato, mi ha levato il rispetto". Cova propositi di vendetta: "Gliela faccio pagare, non so quanto resisto ancora, gli fò fare una figura sui giornali che si deve vergognà per tutta la vita". Moggi tenta di placarlo: "Stà calmo, ci ho parlato io, ormai è superato, dai, su. L'aggiusto io, non ti preoccupà, ho già messo tutto a posto io. Vediamoci martedì alle 7,30 a casa di Antonio". La cena si tiene martedì 21 settembre, vigilia di Sampdoria-Juventus. Pare che partecipi anche Pairetto: alle 22,36 telefona al figlio (in lontananza si sente la voce di Moggi) per farsi leggere "il calendario di sabato-domenica", quarta di campionato. Evidentemente i due designatori ne stanno parlando con i due massimi dirigenti della Juve. A quale scopo, non si saprà mai: pochi giorni dopo le intercettazioni s'interrompono.

Fossi in lui mi dimetterei...che vergogna...c'era da aspettarselo comunque...

Fonte: La Repubblica

02 maggio 2006

Nuovi ministri...

E questi potrebbero essere i prossimi ministri...commentate voi...

Le ombre della "Camera"...

Ecco lo spettacolo a cui noi italiani assisteremo nei prossimi cinque anni (spero di meno)...