15 ottobre 2005

Cittadini Illustri d'Isernia: FRANCO CIAMPITTI,TULLIO TEDESCHI & SABINO D'ACUNTO

Ultimo post dedicato ai grandi uomini di Isernia; parlerò di Franco Ciampitti, Tullio Tedeschi e Sabino D'Acunto.

Franco Ciampitti nacque ad Isernia nel 1903 e morì nella stessa nel 1988.
Fu giornalista e scrittore. Con il suo primo romanzo "Novantesimo minuto" ambientato nel mondo del calcio, ottenne il 1° premio della F.I.G.C. Alle Olimpiadi di Berlino nel 1936, il suo romanzo "Cerchi" fu scelto per rappresentare la narrativa sportiva italiana. Tra le sue numerose opere sono da segnalare ancora "Il tratturo" che vinse il premio nazionale D'Annunzio di Pescara, "Il grande viaggio", raccolta di racconti con prefazione di Luigi Volpicelli.

Tullio Tedeschi nacque ad Isernia il 15 luglio 1910 da Felice e da Angiolina Milone. Continuazione: http://www.comune.isernia.it/comeravamo/tullio_tedeschi.pdf

Sabino D’Acunto ha attraversato quasi un secolo. Uomo colto e dai modi cordiali, è stato un protagonista della vita intellettuale del Molise nella seconda metà del Novecento. Nato a Isernia il 22 maggio 1916, si è spento a Sessano del Molise il 9 febbraio scorso. Giornalista, poeta, scrittore, critico, saggista, conferenziere, nonché autore di testi teatrali e di versi per canzoni, ha svolto anche attività politica e il suo impegno sociale non è mai venuto meno.
Vivevamo nella stessa città, addirittura – di recente – nel medesimo condominio. Tuttavia, ci siamo frequentati di rado, quasi fortuitamente. Una volta, col garbo che ne distingueva la personalità, dopo aver letto un breve articolo che gli avevo dedicato su un settimanale [1], mi disse: «Ti chiami come il personaggio d’un mio libro. Mauro è un bel nome. Suona bene». Invece, a mio giudizio, il suo appellativo di battesimo, Sabino, non era granché. Forse per questo, raccontando se stesso in un romanzo, decise di cambiarlo con un nome che “suona bene”.
Abbiamo talvolta agito parallelamente, ma distintamente. È accaduto solo per convergenti interessi che ci legavano alla Pro Loco isernina, negli anni in cui è stata presieduta dal comune amico Franco Cristicini, un periodo nel quale, sia io che D’Acunto, abbiamo realizzato, per conto della stessa Pro Loco, alcune pubblicazioni [2]. Ciò accadde in modo avulso da qualsivoglia intesa cooperativa. Ci separava, in maniera profonda, l’appartenenza a due differenti generazioni; circostanza che non ha impedito fruttuosi incontri occasionali, ma che ha pure causato qualche “scontro”, ancorché mai ostile bensì costruttivo e, ovviamente, limitato al solo àmbito dialettico.
La dimensione intellettuale
Per sfuggire alla dimensione limitante dell’erudito provinciale, D’Acunto ha cercato il confronto col mondo intellettuale nazionale e internazionale. In Italia, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, ha stretto legami d’amicizia, collaborazione o semplice conoscenza con alcuni tra i più noti uomini di cultura del XX secolo: i poeti Alfonso Gatto, Vincenzo Cardarelli e Carlo Betocchi, il commediografo Diego Fabbri, gli scrittori Leonardo Sciascia e Mario Praz, il pittore Domenico Cantatore, e altri ancora.
Vari critici si sono interessati alla sua opera. Nel 1975, Carmine Di Biase illustrò il «sentimento» letterario di D’Acunto [3]. Nel 1997, Sebastiano Martelli ne analizzò, con lucida competenza, la narrativa [4]. Di recente, nel 2001, nel volume Vertenza Sud curato da Daniele Giancane, D’Acunto ha trovato posto tra coloro che hanno espresso «valori poetici rimarchevoli».
All’estero, ha stretto rapporti con il letterato guatemalteco Miguel Angel Asturias, con l’artista rumeno Eugen Dragutescu [5], con lo scrittore spagnolo Rafael Lappon, col poeta greco Giorgio N. Carter [6]. Di lui hanno scritto Il Peloponneso di Patrasso, la Poesia Espanola di Madrid, El Diario de Noticias di Lisbona, la Nea Estia di Atene.


Fonte: http://www.comune.isernia.it

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page