10 marzo 2006

Il padre di Tommaso indagato per pedo-pornografia

E' indagato per pedo-pornografia Paolo Onofri, 46 anni, il padre del piccolo Tommaso, il bambino di 18 mesi rapito il 2 marzo scorso a Casalbaroncolo, alle porte di Parma: la contestazione del reato da parte dei magistrati si é resa necessaria subito dopo il ritrovamento nei tre Pc nella disponibilità dell' uomo di centinaia di files contenenti filmini scaricati da Internet e raffiguranti minorenni coinvolti in atti sessuali. "Li stavo raccogliendo per poi fare una denuncia", si sarebbe giustificato con gli investigatori l'uomo. I files sono stati trovati quasi subito dagli agenti della polizia postale, che avevano esaminato il computer di casa e il Pc portatile trovato nell' auto di Onofri. Durante i primi giorni di indagine sono stati scoperti 391 documenti informatici contenenti soprattutto brevi filmini, come dei trailers, anche apparentemente di fattura amatoriale, scaricati dalla rete. Per questo i magistrati che hanno ascoltato più volte, e per diverse ore, Onofri hanno iscritto il suo nome nel registro degli indagati per il reato di pedo-pornografia. Un atto obbligato che però potrebbe "non essere collegato con la vicenda del rapimento" del piccolo Tommaso, come aveva sottolineato un investigatore, quando la notizia era trapelata. Il conto delle immagini vietate potrebbe però essere parziale, perché un Pc è stato trovato ieri in una cantina in via Iacchia a Parma, perquisita dal Ris dei carabinieri. E che anche questo computer contenga immagini vietate è già più di un' ipotesi. Anche ieri Paolo Onofri, insieme all' avvocato Claudia Pezzoni, amica di famiglia, era stato ascoltato per sette ore e mezza in Procura a Parma dal Procuratore aggiunto di Bologna e coordinatore della Dda Silverio Piro. Alle 20.30 Onofri era uscito dalla Procura, praticamente lanciandosi dentro il piccolo furgone blu guidato da un volontario della Croce Rossa di Sorbolo, per evitare l' obiettivo delle telecamere e le domande dei numerosi giornalisti appostati fuori.


Fonte: Ansa

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