09 novembre 2005

Machiavelli molestato da piccolo da un prete


NEW YORK – «Da piccolo Niccolò Machiavelli fu molestato per anni da un prete, Ser Paolo Sasso, che era anche il suo maestro di grammatica e latino». L’inedita scoperta (illustrata in esclusiva mondiale al Corriere online) viene da William J. Connell, docente di storia alla Seton Hall University, nonché uno dei più illustri studiosi americani di Rinascimento italiano.
«Che Machiavelli fosse bisessuale era già noto, grazie agli studi realizzati anni fa dal prof. Mario Martelli, dell’Università di Firenze», racconta Connell, autore dell’ultima edizione in inglese del «Principe», pubblicata a gennaio in Usa – «ma dopo aver riletto con attenzione la corrispondenza tra Machiavelli e Francesco Vettori, suo amico d’infanzia, posso dichiarare senza ombre di dubbio che il giovane Macchiavelli fu molestato dal suo prete-maestro. E che questo abuso spiega l’ostilità da lui nutrita fino all’ultimo nei confronti della Chiesa cattolica». «Nella lettera in questione, del 16 gennaio 1515, Vettori parla dei genitori ben intenzionati e di un maestro depravato del suo amico», racconta al Corriere Connell, «spiegando che dietro all’amore di Machiavelli per gli uomini c’è una gioventù trascorsa con un maestro che ha avuto la “comodità farne a suo modo” con il giovane Machiavelli. Introducendolo anche ai poeti osceni: “gli lascia leggere qualcosa da fare risentire un morto», scrive Vettori. A che età è avvenuta la molestia? Dai 12 ai 14 anni, il periodo in cui seguiva le lezioni di Ser Paolo Sasso. Ci sono altri passi che possono lasciare presumere una molestia? Non mi risulta. Anche a quei tempi non si parlava apertamente di queste cose. Infatti nella lettera Vettori comunica che preferisce parlarne di persona e non per iscritto: «vorrei poter scrivere molte cose, le quale conosco non potersi commettere alle lettere». Com’era vista, allora, la molestia sessuale nei confronti di minori? Era un peccato, ma c’era una forte sottocultura di pedofili e omosessuali che si frequentavano nella Firenze bene di allora, descritta da un bellissimo libro di Michael Rocke.

Ecco un estratto della lettera scritta da Francesco Vettori, ambasciatore di Firenze presso il Vaticano, all'amico d'infanzia Niccolò Macchiavelli il 16 gennaio 1515.

Fonte: www.corriere.it

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