05 novembre 2005

Bonolis: basta calcio, torno ai miei show


Alzi la mano chi ad agosto avrebbe detto e previsto che il conduttore più forte della tv, Paolo Bonolis, e il divertimento più amato d’Italia, il calcio, uniti insieme non avrebbero funzionato a meraviglia. Premesso ciò, per onestà, ora va preso atto che il matrimonio non è stato dei più felici, e che Bonolis — stanco di ascolti «nella media» (lui che ha sbancato l’Auditel con Affari tuoi), stufo di tensioni, polemiche e quant’altro — avrebbe deciso di lasciare Serie A. E al suo agente ha detto: «Ritorno a fare i programmi per i quali sono stato ingaggiato». Domani, in diretta su Canale 5, dovrebbe comunicare al pubblico la sua decisione finale.
In realtà non è ancora detto. Nonostante le voci insistenti di questi ultimi giorni che parlavano di una forte tensione tra la redazione sportiva di Mediaset, capitanata dallo spigoloso Ettore Rognoni e lo staff altrettanto spigoloso di Paolo Bonolis, Mediaset ieri sera ha scelto a sorpresa la linea morbida, anzi morbidissima. E in una nota (dove non si menziona mai l’addio di Bonolis, quasi non lo si volesse prendere in considerazione) ha comunicato: «Serie A è un programma molto sfidante e lo si sapeva fin dall'inizio: fa convivere in modo sperimentale due anime, quella giornalistico-sportiva e quella di intrattenimento. I risultati d'ascolto sono buoni e quelli pubblicitari più che lusinghieri, ma è chiaro che ci sono ampi margini di crescita. Per questo l'azienda e il cast artistico stanno lavorando per capire quale sia la strada più giusta da seguire. Questo percorso sta avvenendo in un clima di totale serenità».
Un comunicato dettato da una scelta razional-economica. Quel comunicato, tradotto, significa più o meno questo: Serie A non è una trasmissione facile, noi ce la metteremo tutta per rassicurare Bonolis e aiutarlo a trovare le soluzioni giuste, il programma può crescere, noi ci fidiamo molto di lui. E soprattutto: chi glielo dice agli investitori pubblicitari?E le televendite? E Publitalia? Sarà mica un litigio, un momento di nervoso a buttare all’aria milioni di euro di investimento... Per questo oggi scenderà in campo perfino Piersilvio Berlusconi, vicepresidente Mediaset, e parlerà a quattr’occhi con l’amico Paolo Bonolis. Non è da escludere, dunque, che una soluzione si trovi. In fin dei conti, mollare un programma di grande visibilità sarebbe un danno d’immagine per tutti: per l’azienda, per la rete, per il conduttore. Oltretutto Bonolis ha tanti progetti da realizzare: la sua seconda serata del giovedì, «Il senso della vita» a cui sta lavorando e una prima serata l’anno prossimo. Perché farlo in un ambiente ostile?
A Cologno Monzese, però, c’è chi è pronto a giurare che in realtà il capitolo Bonolis-calcio sia già chiuso; che si sta già pensando al futuro e a come traghettare Serie A nell’era post-Bonolis. Ieri sera, l’organo sindacale dello Sport di Mediaset, ha rilasciato un comunicato, con un colpo al cerchio: «I giornalisti hanno sempre considerato a livello editoriale Paolo Bonolis una risorsa e non un ostacolo»; e uno alla botte: «L'azienda sa che i contenuti di un programma di informazione, anche quella sportiva, sono di competenza esclusiva di una testata giornalistica ».
Una cosa è certa: l’arrivo di Bonolis a Mediaset ha scontentato molta gente: dai conduttori che visto il contratto milionario si sono indispettiti, alla redazione sportiva che dopo anni di attesa si è vista «soffiare la scena» dal bravo presentatore, passando perfino per l’opinione pubblica che non ha perdonato il «tradimento », strapagato, a mamma Rai (era già successo ad altri nel passato). Tutto questo, è innegabile, non ha reso facile il lavoro di Bonolis. Il quale però ha certamente sottovalutato la difficoltà di condurre un programma come Serie A: il calcio ha una sua sacralità, cui il tifoso non intende rinunciare. Serie A sulla carta doveva essere una bomba: quando Pippo Baudo accettò la fascia dalle 18 alle 20 di Domenica in per sfidare Bonolis, lo fece come una sorta di agnello sacrificale. Certo non si aspettava di vincere. Chissà se ha vinto la sua follia o la sua lungimiranza dal «grande vecchio» della tv. Che tra l’altro domani ha invitato Fiorello in trasmissione: casomai Bonolis decidesse per l’addio, la controprogrammazione è salva...


Fonte: www.corriere.it

1 Commenti:

Alle domenica, novembre 06, 2005 3:58:00 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

Graaazieee =) !!!

 

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