La legge Gasparri va aggiornata

Calabrò su mali e rimedi delle tlc: digitale terrestre, Web e Sky contro duopolio tv. Il settore cresce, record europeo per l'Umts .
ROMA - La legge Gasparri va aggiornata alla luce dell'innovazione tecnologica: è uno dei passaggi chiave della relazione annuale al Parlamento del presidente dell'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, Corrado Calabrò, che ha fotografato mali e rimedi del settore delle Tlc: dal duopolio tv al conflitto di interessi, dalla politica aggressiva dei gestori telefonici alle tariffe ancora troppo alte della banda larga. «Per gli aspetti tecnici - sottolinea Calabrò - la legge Gasparri era "up-to-date" quando venne emanata; oggi la concorrenza tra piattaforme che veicolano l'informazione la fa apparire per alcuni aspetti arretrata». Il digitale terrestre resta, secondo Calabrò, il viatico per l'avvio di un sistema maggiormente concorrenziale nel mercato televisivo dove ancora perdura il duopolio tra Rai e Mediaset ma «l'evoluzione tecnologica dei mezzi di diffusione sta cambiando le carte in tavola».
GIU' I PREZZI DELLA BANDA LARGA - Ma anche la banda larga può fungere da canale alternativo per le trasmissioni digitali. Alla luce degli attuali oltre 5 milioni di accessi di rete fissa, ha aggiunto Calabrò, «si può valutare quale possibilità di sviluppo possa avere la tv su Adsl già nel corso del prossimo anno». Lo sviluppo della banda larga e delle comunicazioni telefoniche via Internet possono costituire un motore per la ripresa in Italia del settore tlc, ma i prezzi di accesso alla Rete devono calare sul livello dei migliori in Europa, suggerisce Calabrò nella sua relazione.
L'ASCESA DI SKY - A insidiare il duopolio Rai-Mediaset nel settore televisivo c'è anche Sky che si sta consolidando come terzo protagonista dello scenario televisivo. Calabrò ha ricordato che a Rai e Mediaset «vanno poco meno di tre quarti dei ricavi del sistema (rispettivamente 39,9% e 33,8%) con una lieve flessione dell'1,9% (rispettivamente 1,6% e 0,3%) rispetto all'anno precedente, mentre la quota dei due operatori sul totale degli ascolti televisivi sfiora l'88% nell'intera giornata». Sullo scenario televisivo - osserva il Garante - si è consolidata la presenza di Sky «con una quota delle risorse di circa il 19%, costituita prevalentemente da abbonamenti e con un significativo incremento in termini di share». Nel panorama tv prosegue poi la crescita del gruppo La7 che ha raggiunto il 2% dei ricavi del sistema televisivo. Notizie negative, invece, sul versante delle altre tv che vedono diminuire il proprio «peso» che nel 2004 è sceso al 5,3%.
PUBBLICITA' DA RIEQUILIBRARE TRA STAMPA E TV - Quanto al rapporto tra carta stampata e tv, Calabrò ha auspicato «un riassetto organico della disciplina del settore editoriale» che preveda «norme di riequilibrio della raccolta di risorse economiche fra mezzo televisivo e carta stampata». Il monito era contenuto in una delibera approvata dalla precedente Authority ma è stato rilanciato oggi dal nuovo presidente. Nonostante la «sostanziale tenuta sul piano della diffusione e della lettura», la stampa quotidiana e periodica - ha rilevato Calabrò - ha fatto registrare «sotto il profilo delle entrate pubblicitarie, incrementi nettamente inferiori a quelli della televisione, con conseguente ulteriore perdita di quote di mercato». E' dunque necessario riequilibrare la distribuzione delle risorse, ha osservato il neopresidente.
TLC, MERCATO IN CRESCITA - Nel suo insieme il comparto delle telecomunicazioni continua a crescere a ritmo sostenuto, dunque, «in controtendenza» rispetto alla stagnazione economica del Paese. «Rispetto al 2003 i servizi di telecomunicazione sono cresciuti del 6,3%, raggiungendo un valore attorno ai 35 miliardi di euro» stima Calabrò. Particolarmente positivo, ha aggiunto, è stato l'andamento dei servizi mobili, cresciuti del 9% con oltre 18 miliardi di fatturato e 62 milioni di linee, mentre la telefonia fissa ha registrato un fatturato di 16,4 miliardi. Nell'Umts, inoltre, l'Italia è prima in Europa per numero di abbonati (4 milioni). Dagli altri indicatori forniti da Calabrò risulta che le linee di accesso a larga banda (principalmente in tecnologia Adsl) hanno superato il traguardo dei cinque milioni nel primo trimestre di quest'anno. Esattamente - spiega il garante del settore - 5,6 milioni. In tal modo, nell'ultimo biennio l'Italia, tra i grandi Paesi europei, costituisce, dopo la Francia, il mercato che ha conosciuto la crescita più sostenuta degli accessi a larga banda, addirittura quasi quintuplicando il numero degli accessi. Contemporaneamente gli utenti Internet hanno raggiunto la cifra di 25 milioni, con un incremento del 13% rispetto al 2003.
ACCERTAMENTI SU PROPRIETA' CORSERA - Il presidente dell'Authority ha anche annunciato «accertamenti in corso» sulla vicenda degli assetti proprietari del Corriere della Sera.
Fonti: www.corriere.it
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