
Il calcio d'inizio è vicino. L'attesa degli appassionati italiani, nonostante gli scandali (o forse proprio a causa di essi), cresce. C'è voglia di calcio da gustare senza appartenenze che non sia quella azzurra. Il Mondiale che comincia oggi in Germania promette spettacolo, come sempre. Si vedrà se riuscirà a mantenere l'impegno. Ma in genere almeno all'inizio il torneo, cui partecipano 32 nazionali, garantisce interesse per la curiosità di scoprire nuovi talenti e squadre sconosciute o quasi, seguendo duelli che a volte richiamano la sfida tra Davide e Golia. Si comincia alle 18 con Germania-Costa Rica.
Il Mondiale tedesco è una vetrina cui partecipano 732 giocatori. Tra di loro ci sono fuoriclasse affermati e talenti ancora sconosciuti al grande pubblico. Ovviamente le stelle che cercheranno di illuminare la rassegna sono più che note. Dal Pallone d'oro Ronaldinho ( ma del Brasile si potrebbe elencare almeno mezza rosa) e David Beckham, dal leader della nazionale di casa, Michael Ballack, allo svedese Ibrahimovic, dal portoghese Cristiano Ronaldo al francese Thierry Henry, l'elenco dei campioni può essere lungo a piacere. Tutti, sulla carta, sono in grado di imprimere il proprio marchio al Mondiale. Soltanto pochi, dice la storia, riusciranno a farlo, vincendo magari la classifica dei cannonieri o diventando il trascinatore e il simbolo della propria squadra.
Ma il Mondiale è anche una passerella per chi non gode di fama già affermata e ha invece molta fame di affermazione, sia individuale (un buon Mondiale può valere una svolta nella carriera di un giocatore) sia di squadra. C'è chi arriva a questa rassegna pre la prima volta, come l'Australia, il Togo, l'Angola, il Ghana (nel girone dell'Italia), Trinidad e Tobago (il più piccolo Paese che abbia mai partecipato a un Mondiale). Ci sono poi altre nazionali che hanno lasciato ale spalle il debutto, avvenuto in passate edizioni, e che pure cercano in Germania nuove affermazioni calcistiche e non. E' il caso dell'Iran, la cui partecipazione si lega alle tensioni internazionali sul nucleare e alle posizioni del presidente Ahmadinejad su Israele. L'eventuale presenza del presidente iranaiano in tribuna a Germania 2006 è già un "caso" europeo ancora prima che si verifichi. Il problema è quantomeno rinviato. Ahmadinejad ha detto che ci sarà per assistere agli ottavi di finale, perchè è sicuro che il suo Iran ci arriverà: «Voi sarete la sorpresa del Mondiale e darete gloria al paese proprio come hanno fatto i nostri scienziati nucleari con i loro sforzi e la loro intelligenza». Al di là della propaganda, la squadra iraniana è più attrezzata di quanto si pensi. Per stare in tema, l'esempio degli Usa: la situazione internazionale fa temere attacchi o contestazioni. Quella statunitense è l'unica nazionale a usare un bus senza i colori nazionali, per non farsi riconoscere troppo. Ma la squadra vorrebbe scrollarsi di dosso tutta questa pressione e dimostrare che il calcio statunitense è cresciuto in questi anni. E l'Italia, che ha nel girone la squadra a stelle strisce, farà bene a tenerne conto.
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