06 giugno 2006

Ancora guerra a Nassiriya...

Un nuovo attentato ha colpito i militari italiani impegnati in Iraq, dopo quelli del 27 aprile scorso, in cui persero la vita quattro militari italiani e un romeno, e del novembre 2003, quando i morti furono 19. L'agguato è avvenuto a un centinaio di chilometri da Nassiriya, la città del sud del paese dove è di stanza il grosso del nostro contingente, che piange un morto - il caporalmaggiore Alessandro Pibiri, 25 anni, di Cagliari - mentre quattro militari sono rimasti feriti. Uno di essi, il caporalmaggiore Luca Daga, è in gravi condizioni e resta come gli altri suoi commilitoni coinvolti nell'attacco al blindato «in prognosi riservata». Con quello di oggi salgono a 38, fra militari e civili, i caduti italiani dall'inizio della missione «Antica Babilonia», nel giugno 2003.

«Prima rientrano a casa meglio è. L'Iraq è un posto dove la vita umana non conta, mentre la popolazione è da aiutare». Lo ha detto ai giornalisti che sostano dalla mattinata davanti all'abitazione di Selargius, Marco Pibiri, il padre di Alessandro, il militare ucciso nell'attentato di Nassiriya, il cui rientro a casa in Sardegna era previsto per il 28 giugno. L'uomo ha ricordato il tragico momento in cui ha appreso la notizia della morte del figlio: a comunicargliela è stato, con una telefonata, il cappellano militare della Brigata Sassari, padre Mariano. La notte stessa - ha ricostruito ancora Marco Pibiri - i genitori dell'altro ragazzo di Selargius rimasto ferito nell'attentato sono andati a fargli visita a casa stringendosi attorno al loro dolore. Ricordando l'attività del figlio in Iraq, il genitore ha svelato che Alessandro gli raccontava diversi particolari della sua missione: «Mi diceva che faceva la scorta ai convogli che andavano in Kuwait - ha detto ai giornalisti - perché lì avvenivano gli sbarchi di armi».

MIRACOLO DI DIO

Nel mondo c’è tanto dolore,
molto poco è l’amore
pioggia di bombe
e aumentan le tombe.
Una cosa sola salva
in gran parte la terra,
la pace, così la guerra tace.
Basta con i bombardamenti
basta con questi momenti
che inizi una nuova era
che invada la nostra sfera
un’era di pace,
quella che a tutti piace.
Un’era d’amore
che riscaldi il cuore.
Dio l’ha mandata,
Lui l’ha creata,
non è da distruggere
è da "dare" al tuo prossimo.
Pace, miracolo grande,
più delle lande,
un miracolo sincero
"caduto" dal cielo.

Daniele Busilacchi

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page