26 marzo 2006

Umilia la figlia sul Web, lei si vendica online

Non sopportava più quella stanza sempre in disordine, inzeppata di cose messe alla rinfusa, mai al loro posto. Un'insofferenza comune a tanti padri di adolescenti. Solo che Steve Williams, un inglese che fa il programmatore di computer a Whitehaven (Cumbria), è arrivato a un livello tale di esasperazione che dopo l'ennesimo rimprovero inascoltato alla sua Claire ha deciso di dar sfogo al suo senso di impotenza su Internet. La trovata? Mettere la disordinata alla berlina nel cyberspazio divulgando le immagini della sua «tana incasinata» nientepopodimeno che in un sito creato ad hoc. Con tanto di commenti dei navigatori, tra lo sconcertato e l'ironico. Del tipo: «C'è una stanza da qualche parte?» si legge per esempio su www.shameit.com.

«Se le mie parole rimbalzano a vuoto, chissà che facciano breccia quelle del popolo della Rete» deve aver pensato il malcapitato. Ma l'umiliazione pubblica riservata alla figlia, una ventenne studentessa di economia, si è rivelata una vittoria a breve termine: la vendetta della figlia infatti non si è fatta attendere. Per tutta risposta, con tanta rabbia e poca fantasia, per la verità, la ragazza ha creato a sua volta un sito che ritrae il padre in una molteplicità di foto imbarazzanti.

La cosa bizzarra è che sono stati gli amici di lui a fornire alla ragazza le immagini compromettenti: mentre balla sbronzo con una borsetta, nel suo garage pieno di cose gettate alla rinfusa. «Erano dispiaciuti per Claire e non hanno esitato a prendersi gioco di me» ha commentato il signor Williams al Guardian. Che comunque qualche risultato lo ha ottenuto: «La camera di Claire per ora non è immacolata, ma è cento volte meglio di prima» racconta sollevato. Ma la vera sorpresa è stato il successo incredibile, inaspettato, che ha registrato il suo sito: oltre 38mila i contatti registrati nei primi due giorni. E poi articoli e interviste. Del resto a suo modo è stato un pioniere: ha trasformato il cyberspazio in un'arena per le faide tra genitori e figli.

Fonte: Corriere della Sera

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page