Sgominata la nuova «Mala del Brenta»
Sgominata la nuova «Mala del Brenta». La polizia ha arrestato 33 persone nell'ambito dell'operazione di polizia «Ghost Dog» che mira a smantellare il gruppo criminale erede dell'organizzazione guidata da Felice Maniero e che secondo gli inquirenti stava preparando due operazioni clamorose: un assalto a colpi di bazooka alla questura di Padova e l'omicidio dello stesso Maniero che è diventato un collaboratore di giustizia. Gli investigatori del Servizio centrale operativo (Sco) e delle Squadre mobili di Padova e Venezia, insieme a team dei Reparti di Prevenzione Crimine, con il coordinamento della Direzione Centrale Anticrimine (Dac), hanno catturato decine di criminali ritenuti responsabili di reati che vanno dall'associazione per delinquere, all'omicidio, alla rapina, al riciclaggio, alla ricettazione, al furto, al traffico, alla detenzione e porto illegale di armi, esplosivo e munizioni. Sono in corso anche perquisizioni a campi nomadi. All'operazione di oggi si è arrivati attraverso una complessa attivitá di indagine, avviata nel 2003 e svolta da una speciale task force di investigatori dello Sco e delle Squadre Mobili di Padova e Venezia, che è arrivata a identificare uno per uno gli appartenenti a questa nuova agguerrita organizzazione criminale, specializzata in assalti a furgoni portavalori e rapine a banche, uffici postali, gioiellerie. Blitz messi a segno con grande ferocia e con ricorso ad armi da guerra tra il 1991 e il 2004 in gran parte del Nord Italia, dal Veneto alla Lombardia, al Trentino Alto Adige, al Friuli Venezia Giulia all'Emilia Romagna. In dieci anni l'organizzazione criminale sgominata oggi dalla polizia aveva accumulato una ventina di milioni di euro. Gli investigatori, che nel corso delle indagini hanno utilizzato sofisticatissimi strumenti tecnico-scientifici e utilizzato tecniche innovative per i pedinamenti, hanno accertato che il denaro, oltre che per acquistare beni di lusso e pagare gli avvocati per i componenti della banda arrestati, serviva proprio per finanziare la ricostituzione della mala del Brenta. Cospicuo anche l'arsenale recuperato dagli inquirenti. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati tra l'altro 4 lanciarazzi, 7 razzi, 6 kg di esplosivo, 16 bombe a mano, 16 fucili mitragliatori, 26 pistole, circa duemila munizioni e numerosi giubbotti anti proiettile. La maggior parte delle armi proviene dall'Europa dell'Est.
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