Il bello del calcio...
Gene Gnocchi, comico e, da oggi, calciatore professionista, ci mette un istante a riempire di risate la sala stampa del centro sportivo di Collecchio. “Gnoccao” (questo il nome stampato sulla sua casacca numero 52, come i suoi anni) accarezza un sogno, quello di giocare 5' in serie A: “Questa è un’operazione fatta con un certo senno – spiega facendosi serio per un attimo -, non è che io venga qui a fare il buffone: ho un sogno, esordire in serie A, per questo devo dire grazie a Ghirardi e Ranieri, che hanno accettato di tesserarmi nonostante la situazione di classifica non sia semplicissima: mi ha fatto doppiamente piacere. Io giocherei solo a salvezza acquisita, sarebbe una bella festa per tutti”. “Noi vogliamo dare un segnale di positività al mondo del calcio – prosegue il presidente Ghirardi -, che oggi è ancora un po’ malato: il calcio è un gioco, un divertimento, così gli abbiamo ridato ciò che è suo, con un pizzico di sana ironia”.
Gene percepirà l’ingaggio minimo di un calciatore professionista (1500 euro al mese per due mesi) e il denaro sarà devoluto in beneficenza. Si sente già crociato al 100 per cento: “Sabato scorso – racconta -, a “Quelli che il calcio”, quando Lucarelli ha rischiato di segnare al Parma, mi è scappata una bestemmia che, se il microfono non fosse stato spento, sarei stato radiato a vita dalla Rai”. A chi gli chiede se, in caso di salvezza, imiterà la Ferilli e la Falchi facendo lo spogliarello, risponde: “Ci sono parecchie donne di Parma alle quali non dispiacerebbe”.
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